• Viaggio di una sissy, dalla fantasia alla realtà

    Inviato da fottutoschiavo su 26/08/2025 02:51

    Come ogni volta in cui rimanevo solo mi dedicavo a quella parte di me a cui resistevo sempre meno: il crossdressing e l’esibizione.
    Non potendo vivere a pieno questa mia realtà in quanto vigliacco, nel corso della mia vita ho dovuto accontentarmi di una sorta di virtualità. Prima auto-sottomettendomi o di farlo con padroni o padrone fotografandomi con le polaroid per rivedere quelle specie di sessioni per poi col tempo con l’avvento del pc delle chat e della cam divenire la schiava travestita di molteplici Masters italiani e stranieri.
    Proprio ieri sera mi sono risentito con Maurizio, un uomo più o meno mio coetaneo molto perverso e molto dominante. Lui sa che sono sposato e sa che nelle sessioni non intendo mai far vedere il mio volto, ben sapendo della possibilità di registrare le immagini della webcam e peggio ancora farle girare per tutto il mondo. Dio solo sa con che conseguenze. Ma quello a cui non avevo tenuto conto, forse troppo preso dall’eccitazione dei momenti, era un altro particolare non da poco conto. Nelle stanze in cui mi esibivo esistevano infatti particolari che avrebbero potuto far condurre a me senz’ombra di dubbio. E tra questi c’erano le foto mie e di mia moglie che, da scemo, non avevo nascoste.
    Quindi come dicevo, ieri sera ho avuto un incontro virtuale con Maurizio in cui mi fu ordinato un po’ di tutto: dalla sodomizzazione alla masturbazione, varie umiliazioni e punizioni finchè non arrivò l’ordine che mi fece trasalire:
    “Togliti la maschera!” mi disse perentorio.
    “Lo sa benissimo Maurizio che non lo farò mai … non erano questi i patti e se Lei insiste chiudo la comunicazione!” replicai
    Maurizio scoppiò in una sonora risata e subito dopo mi disse, lettera per lettera, il mio nome cognome indirizzo e numero telefonico e, come se tutto ciò già non bastasse il nome di mia moglie!!!!!!
    “Non è stato difficile sai sciocchino …. non dovresti dimenticare certi particolari se ci tieni alla privacy. Dalle vostre foto sono andato a fare una ricerca su google e da quella sono andato a finire su facebook e da li a risalire al vostro nome e ai vostri altri dati sensibili, non è stata cosa ardua. Come non bastasse poi ci sono nei vostri profili molte foto di casa vostra …. e anche nelle tue foto porcelline ci sono, quindi bingo … io ora so tutto … e tu sei in mano mia!!! Togliti la maschera !!!!!!”
    “Ti prego non farmelo fare e abbi pietà di me se questa cosa viene fuori la mia vita sarà rovinata! Faccio tutto ciò che vuoi ma non farmi togliere la maschera e non sputtanarmi ti prego!”
    “Togliti la maschera e dì, davanti alla cam, che sei la mia puttana!” urlò
    Vidi che era impossibile impietosirlo ma di togliermi la maschera non me la sentivo … spensi la comunicazione e il pc sperando che l’incubo finisse li …. speravo.
    Suonò il telefono di casa.
    “Che fai troia, credevi che mollassi l’osso? C’è tua moglie in casa? Lo sa che schifosa troia sei? Riaccendi il pc e mostra la faccia!”
    Riattaccai. Riaccesi il pc tolsi la maschera e accesi la cam.
    “Sono qui!” dissi piagnucolante
    “Chiamami Padrone, merda!”
    L’ultimo epiteto mi fece male, ma ormai cos’ero io se non una schifezza in mano sua?
    “Sono qui Padrone” risposi
    “Bene merda … ora ti presenti ! Dì nome cognome, via e numero di telefono cellulare e indirizzo mail, dove lavori e i nomi dei tuoi genitori e dei tuoi figli. Dì cosa sei e cosa fai per me ….se dimentichi qualcosa ti aiuterò io ….”
    Mi sembrava un’incubo, ma era tutto terribilmente reale.
    Ad uno ad uno resi completamente pubblica la mia vita reale davanti alla cam. Se quel filmato fosse stato reso pubblico chiunque al mondo avrebbe potuto contattare me e i miei cari o i miei datori di lavoro; in poche parole un’inferno.
    “Bravo Gabri ora da questo momento la cam e la chat sono pressochè inutili … se non quando lo riterrò io…Domani riceverai una telefonata….cominceranno i nostri incontri! Salutami ora, dai merda … e non scordare di sollevare la gonna e mostrare faccia e culo allo stesso momento mentre lo fai !”
    Mi girai sollevai la gonna e, senza che mi fosse ordinato abbassai le mutandine, aprii il culo e lo salutai umilmente.
    Quando Maurizio chiuse la comunicazione sprofondai nella poltrona ed invece che piangere mi masturbai venendo sulle mie calze nere. Raccolsi il succo e lo leccai completamente. Poi, non più eccitata, piansi a dirotto.

    L’indomani invece non ci fu nessun contatto e nemmeno i giorni seguenti, tanto da farmi pensare che la cosa fosse morta li. Proseguii così con il mio tran tran quotidiano finché 15 giorni dopo non ci trovai nulla di strano quando il campanello di casa suonò. Andò mia moglie ad aprire, mentre io stavo al pc per lavoro.
    “Gabriele c’è un signore qui per te dice che è venuto per un affare importante della tua ditta”
    Risposi di farlo accomodare nello studio, cosa che lei fece salutandomi poi per andare lei stessa al lavoro.
    “Niente male tua moglie …è troia come te?” mi disse lo sconosciuto.
    Cercai di mandarlo via maldestramente, ma lui si mise a ridere e con uno strattone mi spinse a terra. La sua forza era troppo impari per me, ancora una volta il mio fisico si dimostrava troppo esile per mettermi alla pari con un maschio vero. Una volta a terra mi strappò di dosso i pantaloni della tuta le mutande e i calzini e la stessa fine fece la t-shirt. Mi prese per i fianchi come fossi una bambola e mi portò di peso sul divano dove mi ficcò due dita dentro e nello stesso tempo prese dalla tasca una bomboletta da cui fece uscire uno gel lubrificante che si passò per tutta la lunghezza del membro.
    “Ora te lo ficco in culo merda! Farai esattamente quello che facevi in cam, ma stavolta proverai un cazzo vero e devi essere tu a chiedermelo. Dai supplicami troia …supplicami di essere inculata altrimenti ti sputtano!”
    Tacqui per un po’ e mi decisi: “Ti prego scopami!”, dissi timidamente.
    “Non mi basta troia, non sei abbastanza convincente! Supplicami di essere inculata!!!”
    La volgarità non era cosa mia, ma capii che era quella che lui voleva e così cedetti…
    “Ti prego inculami … ti prego mettimelo in culo !!!!”
    Appoggiò la cappella al mio buchino e mi intimò di penetrarmi da solo spingendo con un colpo di reni verso di lui finchè l’asta non penetrò nel mio corpo.
    “Bravo….ora prendi il cellulare in mano e fai il numero dei tuoi genitori”
    “No ti prego …” dissi mentre lui iniziava scopare il mio corpo.
    “Chiama, troia, o lo faccio io!”
    Composi il numero sperando che dall’altra parte non rispondesse nessuno ma così non fu.
    “Ciao Lele come va? Hai bisogno di qualcosa? “
    Mia madre rispose e allo stesso tempo il mio aguzzino accelerò i movimenti facendomi quasi mugolare in un misto di dolore piacere e per amplificare la mia troiaggine mi prese il membro in mano segandolo.
    “No mamma, volevo solamente salutarti “
    In quel momento il mio amante mi suggerì di dire che sarei andato a trovarla con un’amico tra un oretta.
    “Va bene amore mio vieni pure lo sai che la porta qui è sempre aperta per te!”
    Risposi che mi sarei preparato e sarei andato da lei. Riappesi
    Chiesi a Maurizio cosa avesse in mente e lui dopo aver tirato fuori il cazzo ancora duro da me e esserselo ripulito sulla mia maglietta mi disse di indossare ciò che aveva portato per me.
    Aprii un pacchetto dove c’era della biancheria intima molto sexy completa con le calze.
    “Indossi tutto sotto i vestiti e andiamo da mamma … pensa la sensazione di saperti troia mentre dovrai fare il bravo figliolo agli occhi della genitrice.”
    Scoppiò in una sonora risata.
    Arrivamo dopo 40 minuti a casa dei miei genitori.
    “Ciao mamma, questo è Maurizio un mio collega e amico.”
    Lui le prese la mano e gliela baciò galantemente.
    “Non mi avevi detto di avere una mamma così bella Gabri!”
    Mamma arrossì e io tacqui.
    “Venite avanti, vi preparo un caffè?”
    Stavo dicendo di no quando Maurizio invece, bloccandomi, rispose che lo avrebbe preso volentieri.
    Mia mamma ci fece accomodare in salotto mentre lei andava in cucina. Maurizio armeggiò con la mia camicia aprendola e ficcando la mano sul reggiseno e sui capezzoli.
    “Ti prego non qui…. può tornare” supplicai.
    Ma come risposta Maurizio mi prese la mano e se la mise sulla patta.
    “Lo senti? E’ duro per te … dai dammi un bacio, troia.”
    Mi prese la testa stampò le sue labbra sulle mie e mi ficcò la lingua in bocca. Sentii mia mamma avvicinarsi e mi divincolai scordando di chiudere la camicia semi aperta.
    Lei non sembrò accorgersene.
    “Il caffè è quasi pronto, volete anche dei pasticcini?”
    “Si grazie signora sono sicuro che sono squisiti”
    Lei tornò verso la cucina mentre Maurizio mi infilava la mano nei pantaloni da dietro accarezzandomi il sedere.
    “Ti prego ….”
    “Dai che ti eccita troia … .lo vorresti in culo ora … magari con mammina di là vero? Dì a tua mamma che torniamo dalla palestra e abbiamo bisogno di una doccia!”
    “Sei impazzito? Non lo farò mai”, trasalii.
    “Allora dirò a tua mammina che vacca sei!”
    Che potevo fare? Capitolai e quindi quando mia mamma tornò con il caffè ripetei ciò che mi era stato ordinato.
    “Ma certo figlio mio …i n bagno c’è tutto, potete fare la doccia o il bagno vedete voi, se volete uno alla volta oppure la fate assieme.”
    Odiai mia madre per la sua innocenza. Ovviamente lui disse che non avevamo molto tempo e che l’avremmo fatta assieme.
    Entrammo in bagno, lui si spogliò completamente. Aveva un fisico perfetto abbronzato e virile e non riuscii a distogliere lo sguardo dal suo cazzo ormai già duro.
    “Ti piace eh troietta? Togli i pantaloni e la camicia e le scarpe, ti voglio sexy mentre ti scopo. Dai muoviti che ho voglia.”
    Obbedii mi avvicinai a lui lo guardai e lui guardava me. Mi prese la testa e mi baciò con passione, mi toccò i capezzoli e strofinò il suo cazzone contro le mie mutandine dove sotto si celava il mio cazzetto. Fece pressione sulle mie spalle per obbligarmi a mettermi in ginocchio, capii ciò che voleva.Presi il suo cazzo in bocca e con lo sguardo fisso verso l’alto succhiai. Lo feci uscire da me e chiesi al mio Padrone cosa lo aveva portato da me.
    “Mi sei sempre piaciuta Gabri…ti voglio far diventare la mia donna, la mia schiava e la mia puttana; ti farò provare cose che non hai mai provato in vita tua, iniziando dallo chiavarti nella casa dei tuoi divisi da una porta, ti verrò dentro e non potrai pulirti, quando andremo di la sentirai il mio sperma scendere dalle tue gambe …..ti sentirai sporca ma ti sentirai anche mia …e questo è solo l’inizio.”

    fottutoschiavo rispose 2 settimane, 1 giorno fa 1 Membro · 0 Risposte
  • 0 Risposte

Nessuna risposta

Accedi per rispondere