• Una serena convivenza – Sissy journey

    Inviato da fottutoschiavo su 26/08/2025 13:17

    Conoscevo Stefania dai precorsi estivi dell’università. Con Stefania c’era stato subito feeling e subito avevamo iniziato ad uscire assieme sin dai primi giorni.
    Ragazza simpaticissima, semplice e molto affettuosa con me. Senza neanche dircelo avevamo finito per essere una coppia.
    Claudio invece era la prima persona che avevo conosciuto al corso di Statistica. Eravamo seduti assieme e abbiamo fatto conoscenza. Uscivamo assieme la sera, a volte da soli o con amici e a volte con le rispettive fidanzate.
    Anche la ragazza di Claudio, Monica, era veramente un bel tipino. Difficile da definire, simpatica, dolce con Claudio e al tempo stesso molto sicura di sè e spavalda. Bravissima all’università ed estremamente intelligente.
    Dopo pochi mesi era venuto quasi naturale chiedersi se non convenisse provare ad affittare una casa assieme. So che molti di voi pensano che andare in una casa con le proprie fidanzate durante l’università sia solo una follia … e probabilmente avete ragione, ma al tempo non ci pensammo su troppo.
    I primi a trasferirsi nella nuova casetta, a due passi dall’Università, fummo io, Claudio e Monica siccome Stefania aveva difficoltà a convincere i suoi, ma era sicura di riuscirci nel giro di qualche mesetto.
    Passarono così i primi due mesi e la convivenza era estremamente piacevole. Studiavamo assieme, cenavamo assieme e guardavamo la TV o facevamo qualche gioco alla sera. Claudio e Monica non si lasciavano mai andare a troppe smancerie davanti a me e aspettavano di chiudersi in stanza la sera per poter stare assieme. Io li sentivo la notte, ma soprattutto sentivo Monica godere ed era veramente eccitante. I miei pensieri cadevano sulle sue camicette larghe quando faceva colazione, o ai suoi bei piedini eternamente scalzi che dondolavano fuori al divano mentre giocava con lo smartphone.
    Monica non era bellissima, ma estremamente sexy nel suo modo disinvolto di muoversi, parlare e tenere testa a chiunque. Sempre poco trucco, fisico asciutto, gambe toniche e una dolcezza nella voce che ad ogni sua richiesta non potevi dire di no.
    Stefania ancora non era riuscita a convincere i suoi sulla nuova sistemazione e quindi veniva da noi solo alla sera qualche volta o uscivamo assieme. I suoi genitori erano estremamente rigidi su dove trascorresse il suo tempo e spesso volevano videochiamarla per vedere dove si trovasse.
    Comunque sia, nel frattempo io e Stefy sembravamo la coppia più felice al mondo e non vedevo l’ora di poter condividere il tetto con lei. Assieme ai nostri amici sarebbe stato tutto perfetto e felice. O Almeno così credevo.

    Accadde però un piccolo imprevisto, di quelli che cambiano completamente le carte in tavola.
    Stefy un giorno mi guarda negli occhi, piange, mi abbraccia e dice di avermi tradito diverse volte con un paio di ragazzi.
    Dice che non merito questo, ma di perdonarla.
    Dice che mi ama, che vuole stare con me, ma non sa perchè ogni volta ci ricasca e finisce a letto con qualcuno anche se questo poi la far star male.
    Capita che preso dalla rabbia la guardo negli occhi, la insulto e le dico di non parlarmi mai più. Capita che corro alla mia auto e scappo via piangendo, non sapendo cosa pensare. Capita che il mondo in quei momenti sembra volerti crollare addosso e mantenerlo in piedi sembra troppo pesante.
    Un aspetto magnifico di quell’età è che puoi incontrare i tuoi amici a qualunque ora e farti consolare da loro, bevendo ad un bar e sfogandoti, sapendo che gli amici ci saranno sempre per te, anche se non sarà vero.
    Claudio e Monica erano venuti con me al bar a bere e mi lasciarono parlare per due ore di quanto accaduto.
    Non ci potevano credere, non era una cosa da Stefania. Ed invece eccome se lo è, rispondevo io delirante.
    Mi abbracciarono e Monica soprattutto fu estremamente dolce e affettuosa con me.
    Quella sera Claudio mi portò a letto sorreggendomi e ricordo ancora Monica darmi un dolcissimo bacio sulla guancia prima di augurarmi buona notte.
    Finiva così quella assurda giornata che sarebbe stata il crocevia delle mie esperienze future, il buco nero che avrebbe risucchiato la mia vita passata.
    Era il giorno della svolta, ma io ancora non lo sapevo

    CAPITOLO 2

    Passavano i giorni, ma non la rabbia per quanto accaduto e ogni giorno mi sfogavo a casa con Monica e Claudio che mi sopportavano con troppa pazienza.
    Ma la pazienza si sà, ha un limite. Coì un giorno Monica decise di parlarmi e mi interruppe durante i miei sproloqui.

    Monica: “Alby, però devo dirtelo, c’è qualcosa che non mi quadra. Non arrabbiarti, ma Stefania non è come la descrivi, è una bravissima ragazza e qualcosa deve essere successo. Io le ho anche parlato in questi giorni e lei dice di essere ancora innamorata di te. Non è un atteggiamento di una ragazza che, annoiata, cerca qualcosa di diverso. Stavate benissimo assieme, almeno da fuori”
    Io: “Quindi ora la difendi anche? Grazie”
    Claudio: “Cerca di capirla, è una nostra amica e sappiamo bene com’è fatta. È dolce, a tratti timida. Anche a me non sembra il tipo”
    Io: “Non sembra, ma intanto l’ha fatto, l’ha detto lei”
    Monica: “Sì, è vero, ma ci sarà un motivo. Da fuori sembravate perfetti, ma c’è dell’altro? Non so, come andavano le cose a letto?”
    Colto da improvviso sconforto iniziai a pensare a quando stavamo assieme. A volte Stefania non sembrava troppo presa quando stava con me, ma non se ne lamentava mai.
    Io: “Lei a volte non era proprio presissima dalla situazione. A volte capitava che fosse eccitata e poi perdesse l’eccitazione” – dissi un po’ in imbarazzo.
    Claudio: “Vedi che qualcosa c’è? questo è strano, solitamente Monica invece si eccita ancora di più dopo”
    Monica: “Potresti anche evitare questi dettagli Amore … comunque Claudio ha ragione. Quando perdeva l’eccitazione? era in un momento specifico?”
    Io: “È un po’ imbarazzante, ma solitamente quando mi spogliavo”
    Monica: “Questo è strano, non sei un brutto ragazzo, anzi. Ma godeva con te?”
    Io: “Quasi mai, solo una volta è capitato di vederla ansimare”
    Claudio: “Beh, una donna dovrebbe godere del sesso Alby, non credi anche tu? Come mai non accadeva?”
    Io: “Non so. Ora ve lo dico, ma mi imbarazza molto, ma il mio sospetto è che capitava quando vedeva il mio pene. Forse, credo sia un po’ piccolo, ma niente di così eclatante”
    Monica: “Che intendi? Quanto è grande?”
    Io: “Non so, non l’ho mai misurato, ma in palestra vedo che gli altri lo hanno un po’ più grande”
    Claudio: “Senti Alberto, qui bisogna capire. Che ne dici se ti spogli e diamo un’occhiata? Non ti preoccupare per Monica, non sono certo geloso e poi siamo amici stretti, sarà una cosa confidenziale, resterà tra noi”
    Monica: “Sì, un’ottima idea. Almeno capiamo se questo può essere un problema. Non ti vergognare, noi siamo sempre solo amici”
    Io: “Beh, se pensate che possa servire lo faccio, ma … quì in soggiorno?”
    Monica: “Un posto vale l’altro, tanto nessuno ti vede. Fai pure quì”
    Riluttante, ma deciso a capire mi spoglio restando nudo di fronte a loro.
    Claudio: “Ok, penso di aver ormai capito il problema”
    Monica: “Sì, direi che ci sono pochi dubbi”
    Io: “Cosa volete dire?”
    Monica: “Non offenderti Alby, ma non è proprio come dici tu. Il tuo pene è proprio piccolo. Direi che è veramente difficile che una ragazza riesca ad eccitarsi vedendolo. Non è una questione fisica, magari potresti far anche godere una donna dal punto di vista meccanico, ma quello che conta di più è il cervello e una donna vedendoti deve essere proprio eccitata per godere con un pene così”
    Io: “Mi sento così in imbarazzo …”
    Monica: “Non devi, è la natura che ci fa così. Probabilmente non puoi far godere una donna, ma ci sono tante cose che a noi donne ci rendono felici. Le attenzioni per esempio, la dolcezza. Diciamo che devi lavorare molto su questi aspetti e non pensare troppo a te e al tuo pisellino. Ad una donna piace essere trattata come una regina e difficilmente un uomo con la U maiuscola da tutte queste attenzioni e una donna può amare questo di te”
    Io: “Che significa?”
    Monica: “Significa che potresti non essere l’uomo adatto a fare sesso, ma potresti comunque rendere felice una donna se ti impegni molto. Vedi, io credo che in fondo esistano due tipi di uomini, quelli che rendono felici le donne con il sesso come Claudio, che è anche molto dolce, e quelli che le rendono felici stando al loro fianco e supportandole. Spesso però i secondi accettano qualche tradimento anche facendo finta di non accorgersene, questo perchè sanno che una donna ha bisogno di essere soddisfatta e non è loro prerogativa”
    Io: “Mi stai dicendo che dovrei accettare di essere cornuto?”
    Claudio: “Perchè no? non bisogna essere così chiusi. Credo che Monica voglia dire che potresti trovare la felicità in altri modi, stando al fianco e supportando una donna e lasciando un po’ andare l’ego da uomo e l’istinto al sesso”
    Monica: “Diciamo che potresti convogliare questo istinto su altro, magari trovando soddisfazione nel poterle essere utile”
    Io: “Praticamente un cornuto e pure sottomesso?”
    Monica: “Beh, non c’è sottomissione se la desideri. È una vita felice per entrambi. Pensaci Alby e liberati da questa mascolinità tossica che ti attanaglia. Pensa alla felicità di una donna, perchè se una donna è felice lo sei anche tu. Poi comunque se vuoi continuare a pensare di rendere felice una donna col sesso continua pure, ma avrai molte delusioni per quello che vedo”
    Io: “Non lo so, mi sembra tutto così strano”
    Monica: “A te sì, ma al tuo subconscio no. Vedi che stai avendo una erezione? Dentro di te lo sai che sarebbe la cosa più giusta, devi solo lasciarti andare. La natura è meravigliosa, ti ha dato un pene piccolo, ma riesci ad eccitarti pensando di servire una donna e non di usare il tuo pisellino. Ora vai a letto e pensaci e soprattutto non toccarti”
    Io: “Perchè?”
    Monica: “Perchè se godi ti si annebbia il cervello, potresti pensare subito di essere un vero uomo, uno stallone magari e non pensare più lucidamente. Occorre che per un po’ ti liberi da questa schiavitù del sesso dato che non credo tu sia nato proprio per questo”
    Io: “Vi ringrazio amici per essere stati così chiari con me, so che anche per voi è difficile. Ci penserò su. Grazie ancora”

    Così andai a letto con le parole di Claudio e Monica nelle orecchie.
    Cosa avrei dovuto fare? Accettare che il mio pisellino (come lo chiama Monica) non è per il sesso e fare da servetto cornuto?
    Davvero avrei trovato così la mia felicità?
    E poi perchè mi eccitava tanto pensarci?
    La notte passò con difficoltà, anche perchè avevo una voglia matta di toccarmi, ma avevo promesso di non farlo.

    CAPITOLO 3

    Mi svegliai di buon’ora, stranamente meno arrabbiato dei giorni precedenti.
    Avevo pensato molto ai discorsi di Monica e Claudio e forse avevano ragione. Mi guardavo allo specchio, nudo, e non vedevo materiale adatto a far godere una donna. Perchè non avevo aperto prima la mia mente? E ora? Di certo non avrei accettato le corna, ma volevo comunque una relazione soddisfacente. Forse la chiave era rendersi utile ad una donna e forse mi avrebbe amato e rispettato anche data la mia scarsissima dotazione.
    Mi sentivo tranquillo, ma sapevo che avrei dovuto iniziare a sperimentare e varcare i miei limiti.

    Andai in cucina e preparai la colazione per tutti e tre facendo attenzione alle cose che più piacevano a Monica e Claudio. Era tutto pronto quando si presentarono in cucina.
    Monica: “Oh, che bella sorpresa”
    Claudio: “Ah, finalmente ti vedo ripreso”
    Io: “Sì, mi ha fatto bene la vostra sincerità di ieri, mi sento meglio.”
    Monica: “E hai pensato a quanto ti abbiamo detto?”
    Io: “Sì, molto. Penso che puoi avere ragione su alcune cose e ho pensato anche che mi piacerebbe poter imparare ad essere utile partendo da te, se non dispiace a te e a Claudio. Niente di sessuale, solo mi piacerebbe imparare come poter rendere felice una donna in tutto quello che non riguarda il letto e pensavo che essendo mia amica potresti aiutarmi”
    Monica: “Ovviamente per me va benissimo, ti farò da tutor. Claudio che ne pensi?”
    Claudio: “Se non entra in ballo la sfera sessuale va bene e poi credo ci andrei bene anche io, eheh”
    Io: “Grazie mille”
    Monica: “Ma figurati. Però mi devi promettere di non toccarti in questo periodo, altrimenti è tutto inutile. Già lo so, voi maschi appena godete non capite più niente e diventati degli ebeti”
    Io: “Promesso Monica, farò come dici”
    Monica: “Bene, allora direi che pulisci tu dopo in cucina giusto? Così avrò più tempo per prepararmi”
    Io: “Certo, assolutamente”
    Monica: “Grazie Alby”
    Claudio: “Lo sapevo che ci sarei andato bene anche io, oggi toccava a me”

    Pulivo tazze e piatti quando Monica mi si avvicina.
    Monica: “Beh, cos’è questo sguardo annoiato?”
    Io: “Sai com’è, sto pulendo i piatti, mica qualcosa di divertente”
    Monica: “Non c’entra niente. Non stai lavando i piatti, ma stai facendo una cosa che ti ho chiesto e la fai per me. Una donna ti ha chiesto una cosa e tu stai cercando di farla felice. Questo dovrebbe renderti felice a prescindere da cosa fai. Quindi ora continua con un bel sorriso sulle labbra”
    Io: “Hai ragione, grazie Monica”
    Monica: “Io torno nel pomeriggio, ma devo studiare fino a sera. Quindi prepara anche la cena e poi voglio che mi dici la tua su cosa pensi di fare per eliminare un po’ di questo ego maschile che ti ottenebra la mente”
    Io: “Va bene per la cena, ma sulla seconda cosa davvero non so, pensavo che questo bastasse”
    Claudio intanto era arrivato anche lui ed era pronto ad uscire: “No Alberto, il segreto è cercare di spostare i tuoi desideri sessuali su altro. Se non puoi fare sesso spesso ti conviene convincerti che altre cose sono più piacevoli.”
    Monica: “Bravo Cla. Se tu fossi abbastanza uomo, Alby, non avresti questo problema, dovresti pensare al sesso come ogni altro uomo. Questo perchè il tuo piacere sarebbe anche il piacere della donna. Tu però manderesti solo in crisi la povera malcapitata, quindi ti conviene imparare a deviare il piacere del sesso sul servire chi ti è superiore. Pensaci, pensaci bene”
    Io: “Grazie Monica, grazie Claudio, ci penserò”
    Era davvero difficile non correre in bagno dopo averla vista al mattino con la sua camicetta senza reggiseno. Con i suoi piedini che si abbassavano e si alzavano dal pavimento. Devo dire che se proprio dovevo avere una donna da servire Monica era perfetta e Claudio era un vero amico a permettermelo.
    Mi ritrovai così ad aver finito di lavare tutto, pronto per vestirmi, ma con un’erezione nei pantalocini che non avevo da tempo.

    La giornata passò senza che riuscissi a studiare molto. Mi sentivo soddisfatto di fare qualcosa per Monica e attendevo solo di poter tornare a casa e preparare la cena per i miei amici. Misi un paio di pantaloncini e mi diressi in cucina. Mentre cucinavo avevo pensieri strani, pensavo a come in effetti fossi sempre stato poco uomo e come mi eccitava un ruolo da servetto, sottomesso ad una donna. In realtà mi eccitava anche pensare a Stefania tra le braccia di un vero uomo, ma rifiutavo il pensiero.

    Monica: “Che bella cenetta, bravissimo, grazie mille”
    Io: “È solo un piacere, sto sempre più pensando che mi piace servirti”
    Monica: “Benissimo, allora domani preparami la borsa per la palestra e fammela trovare vicino alla porta alle 17:00. La mattina ovviamente colazione e pulisci tutto”
    Io: “Grazie Monica”
    Monica: “Di niente pisellino”
    La parola pisellino mi fece avere un fremito al basso ventre. Non so perchè ma mi eccitava da morire che mi chiamasse così.
    Claudio: “Tutto bene Alberto? ti vedo strano, pensieroso”
    Io: “Benissimo Claudio, è solo che quando Monica mi ha chiamato pisellino ho avuto un fremito e credo di essermi anche un po’ bagnato. Vi chiedo scusa, non so che mi succede”
    Claudio: “Te lo dico io, non c’è nulla di male. Stai iniziando ad associare l’umiliazione all’eccitazione. Direi che è un ottimo passo avanti. Così ti sarà molto più facile accettare il tuo ruolo con una donna”
    Io: “Speriamo, mi sta piacendo tanto questa esperienza”
    Monica: “E siamo solo all’inizio. Hai pensato ad altri modi per deviare il tuo piacere?”
    Io: “Sì, ma sinceramente non mi viene in mente nulla. Forse l’unica cosa che ho immaginato è di focalizzarmi di più sui piedi di una ragazza. Mi sono sempre piaciuti i piedi, ma andavano sempre in secondo piano”
    Monica: “Ottimo. Proprio oggi non sai quanto sono stanca e un bel massaggio ai piedi sarebbe un toccasana. Claudio non me li fa mai, ma credo sarebbe una operazione più consona a te, non credi?”
    Io: “Molto volentieri”
    Monica: “Però vorrei me lo chiedessi per piacere e che mi dicessi perchè è un’operazione più adatta a te che a Claudio”
    Io imbarazzatissimo: “Monica, posso per favore massaggiarti i piedi dopo cena? Credo che sia un mio dovere oltre che un piacere dato che non sono un vero uomo”
    Monica: “Bravissimo, sei riuscito a dire ad alta voce che non sei un vero uomo. Sono fiera di te. Certo che puoi massaggiarmi i piedi, ma vedi di farlo bene che sarò molto esigente.”
    Io: “Grazie Monica”

    CAPITOLO 4

    Seduti sul divano Monica e Claudio guardano la tv. Io ho appena finito di pulire tutto in cucina e ho anche lavato a terra, quando mi presento davanti a loro.
    Io: “Che guardate di bello?”
    Monica: “Una serie TV molto gettonata, vieni a vederla anche tu … mentre mi massaggi i piedi. Oppure già te ne sei dimenticato?”
    Io: “No, assolutamente. Posso iniziare anche ora se vuoi”
    Claudio: “Scusate, ma chi vi ha detto che sono d’accordo con questa cosa? Per me va bene, però tenetemi in considerazione che non voglio facciate qualcosa che non mi vada bene”
    Monica: “Hai ragione, ma comunque non ci sarà mai nessun contatto sessuale, tranquillo e poi sei quì presente”
    Io: “Claudio, non farei mai qualcosa che ti possa dar fastidio”
    Monica: “Bene, ora che tutto è chiarito mettiti seduto a terra e inizia il massaggio”

    Iniziai a massaggiare i piedi di Monica e loro mi ignorarono per una buona mezz’ora guardando la tv.
    Quando finì la prima puntata della serie Monica mi chiese: “Allora? come procede?”
    Io: “Direi bene, mi sta piacendo moltissimo”
    Monica: “Dimmi una cosa, ti stai anche eccitando?”
    Io: “In verità sì e anche molto”
    Monica: “Claudio, può continuare il massaggio da nudo? voglio che si abitui al fatto che anche se nudo questo non vuol dire nulla per una donna”
    Claudio sorridendo: “Va bene, basta che lo tiene a distanza e non c’è problema”
    Monica sorridendo a sua volta: “Dai spogliati, stallone”
    Iniziai a spogliarmi e quandomi tolsi i boxer vidi Monica che rideva.
    Monica : “Scusami, ma è troppo buffo vedere il tuo cosetto così piccolo eccitato”

    Mi sedetti nuovamente a terra e ripresi a massaggiare godendo di quella umiliazione.
    Passarono altri venti minuti prima che Claudio notasse qualcosa.
    Claudio: “Amo, guarda che Alberto sta formando un laghetto a terra”
    Monica: “Oh piccolo, è vero, è proprio eccitato. Visto Alby come può essere soddisfacente anche solo massaggiare i piedi di una ragazza? Bravissimo!”
    Io: “Non avrei mai pensato potesse essere così bello fare una cosa così semplice”
    Monica: “Sai cosa pensavo? che ora magari Stefania starà a letto con un bel ragazzo, magari prendendo il suo bel cazzo come farò io dopo con Claudio e tu invece sei quì a terra a massaggiare i piedi di una ragazza ed entrambi siete contenti. Non ti sembra tutto più naturale così? Pensa che ora con te lei avrebbe dovuto fingere di farsi piacere il tuo pisellino e tu dovevi provare a far finta di essere uomo. Penso che Stefy abbia fatto un favore a tutti e due non credi?”
    Io: “Non sono proprio convinto, ma se lo dici tu. Immaginare Stefy a letto con un altro mi fa ancora male”
    Monica: “E invece dovresti essere felice. Se le vuoi bene devi pensare a lei, non al tuo pisellino. Devi pensare a come gode con un altro. Pensa che avresti potuto accompagnarla tu a casa di un altro ragazzo e aspettarla in auto. Magari quando tornavate a casa potevi massaggiarle i piedi come stai facendo ora a me, sarebbe stato perfetto”
    Claudio: “E sareste stati felici entrambi, pensa un po’. Il tuo orgoglio ha rovinato tutto”

    Queste parole mi portarono al massimo dell’eccitazione. Sentendole mentre ero a terra a massaggiare i piedi di Monica mi facevano sentire veramente un essere inferiore, ma la cosa mi piaceva tantissimo.
    Sentii un impulso partirmi dalle parti basse e un fiotto di sperma uscii dal pene andando a terra.
    Claudio: “Vedi che in fondo anche tu lo sai che sarebbe stata la cosa giusta da fare”

    CAPITOLO 5

    La notte sentivo i gemiti di Monica a letto con Claudio.
    Caspita, Claudio doveva essere proprio bravo a farla godere perchè contai almeno tre orgasmi di Monica in circa due ore.
    Io stavo nel mio letto e pensavo che mai avrei potuto far godere una ragazza così.
    Avevano ragione, ero stato un egoista a pretendere che Stefania si accontentasse del poco che io potevo offrirle.

    La colazione preparata con un sorriso sulle labbra, come mi aveva insegnato Monica, fu molto gradita e con una gradevole sorpresa.

    Monica: “Oggi non ho corsi, o almeno nessuno che mi interessa, quindi restiamo assieme stamattina Alby”
    Claudio: “Io devo andare all’Uni invece, che palle”
    Monica: “Amo, dato che Alby è stato così bravo in questi giorni, che ne pensi se lo faccio giocare un po’ col suo pisellino? In fondo se lo merita”
    Claudio: “Basta che tu non lo tocchi, va bene”
    Monica: “Ma sei pazzo gelosone mio? io ho il tuo bell’arnese con cui divertirmi e vuoi che mi sprechi con il pisellino di Alby? Dai, non dire sciocchezze”
    Claudio: “E allora divertitevi oggi”
    Monica: “Grazie amo. Poi più tardi andiamo anche a fare shopping assieme. Alby ringrazia Claudio”
    Io: “Grazie Claudio per farmi stare con Monica e farmi giocare col mio pisellino”
    Claudio uscì di casa con un sorriso baciando Monica sulla bocca e salutandomi.

    Monica: “Alby, vieni qui vicino al divano e spogliati”
    Monica: “Bravo, ora però metti un preservativo, non voglio che combini un disastro come ieri, anche se vedo che hai pulito tutto stamattina”
    Faccio come Monica mi ha detto e mi posiziono davanti a lei che sta comodamente sdraiata sul divano.
    Monica: “Dimmi un po’, quanto vorresti eiaculare?”
    Io: “Tantissimo, veramente sento di esplodere”
    Monica: “Benissimo, metti un dito sotto e un dito sopra al pisellino e inizia a masturbarti. Solo due dita, non imbrogliare. Penso che bastino e avanzino”

    Non ci credevo, stavo toccandomi davanti a Monica, nudo, con un preservativo e con sole due dita, ma mi piaceva tantissimo.

    Monica: “Vedi com’è soddisfacente? Ora però vai piano, lentamente”
    Abbassai la frequenza della mia masturbazione, ma già sentivo che stavo per godere
    Monica: “Vedo che già si sta riempendo di sperma il preservativo, però voglio che ora ti inginocchi e che appena senti che stai per arrivare mi guardi negli occhi e mi dici che non lo meriti, che non sei abbastanza uomo e voglio che ti fermi”

    Quelle parole bastarono per farmi raggiungere il massimo del godimento e stavo per inondare il preservativo, ma come mi aveva detto Monica iniziai a guardarla negli occhi dicendole:
    “Non lo merito, non lo merito, non sono abbastanza uomo”
    e mi fermai di scatto lasciando la mia erezione nel vuoto
    Monica: “Bravissimo, però davvero stavi già godendo? Duri davvero così poco?”
    Io: “Sì Monica, ho sempre avuto questo problema, dell’eiaculazione precoce, e poi questa situazione mi eccita tantissimo”
    Monica: “È un bene, è il tuo cervello che si adatta alla nuova situazione”
    Monica: “Ora ricomincia e rifermati come prima quando non ce la fai più”
    Facemmo questo gioco diverse volte e mi sentivo il cuore in gola.
    E ogni volta mi convincevo sempre di più che avesse ragione sul fatto che non meritassi di godere.

    Monica: “Vedi Alby, devi disassociare il piacere dal fatto di eiaculare. Il fatto che hai il pene piccolo non ti permette di comportarti come un uomo. Se fossi stato uomo ora faresti l’amore con una ragazza e la bagneresti tutta col suo seme, invece sei qui con un preservativo a toccarti con due dita. È molto più consono alla tua situazione”
    Monica: “Ora prima di ricominciare prendi il tuo cellulare e scrivi un messaggio a Stefania, te lo detto io”

    Monica: “Ciao Stefania, come stai? Volevo solo chiederti scusa per non aver capito come deve essere stato deprimente per te venire a letto con me per tutto questo tempo. Ho capito solo ora il tuo enorme sacrificio e capisco il tuo bisogno di vedere altre persone. Ti ringrazio per aver cercato di nascondermi la mia inadeguatezza a letto. Il mio egoismo mi rendeva cieco. Spero che un giorno potrai perdonarmi

    Non volevo mandare il messaggio e quindi Monica mi fece ripetere l’operazione di masturbarmi e fermarmi altre 3 volte e alla fine lo mandai proprio mentre dicevo:
    “Non lo merito, non sono abbastanza uomo per te”

    Monica: “Finalmente ce l’hai fatta pisellino. Ora masturbati ancora, guardami negli occhi e fai finta che io sia Stefania. Chiedimi scusa per avere il pisello piccolo e dimmi che vuoi che ti tradisca”
    Io: “Stefania, amore, ti prego di scusarmi per avere un pisello piccolo e inutile. Ti prego di tradirmi quante volte vuoi e con chi vuoi. Io starò a casa ad aspettarti e ti massaggerò i piedi al tuo ritorno. Sarò il tuo zerbino … Non merito niente fi più, non sono abbastanza uomo” – e mi fermai per l’ultima volta lasciandomi con il viso pieno di lacrime, umiliato e insoddisfatto.

    CAPITOLO 6

    Fui lasciato così, insoddisfatto, frustrato e umiliato dall’aver mandato quel messaggio a Stefania.
    Era ssurdo, io mi scusavo con la mia ex che mi aveva tradito … però era anche così eccitante quell’umiliazione … non so cosa mi stava accadendo.

    Monica ed io ci rivestimmo e uscimmo assieme, mi disse che doveva fare delle compere.
    Andammo al centro della città e visitammo parecchi negozi, tutti femminili.
    Era davvero bello vedere Monica provare vestitini diversi, magliette, gonne, era estremamente provocante ed ero fiero di stare al suo fianco.
    Ovviamente mi proposi di portare tutti i pacchi e lei mi chiese anche di reggere la sua borsetta quando sceglieva nuovi capi nei negozi.
    Il bello arrivò in un negozio di intimo.
    Aveva appena acquistato 3 reggiseni e stava vguardando i perizomi quando mi guardò con aria interrogativa.

    Monica: “Alby, ma che ne diresti di acquistarne qualcuno per te?”
    Io: “Stai scherzando vero?”
    Monica: “No, dico sul serio. Pensa come saresti carino e poi non è che ti serve tanto spazio come nei boxer. Sarebbe anche un buon modo per ricordarti sempre chi sei. Potresti guardarti mentre ti spogli e ricordare subito che non sei un vero uomo. Un uomo ha bisogno di spazio per i suoi genitali, ma tu hai bisogno di molto meno, quasi niente. Sarebbe bellissimo, ti prego Alby, compriamoli, te li regalo io. Non vedo l’ora di vederteli addosso”

    Io mi sentivo confuso, ora anche il perizoma avrei indossato?
    Vero però il discorso di Monica non faceva una piega ed ero ben contento di poterla fare felice.
    Io: “Va bene Moni, prendine pure qualcuno”
    Monica: “Allora, questo bianco con i merletti, questo nero base, questo rosa con i cuoricini è fantastico, questo…”
    Sembrava non finire mai, ne stava acquistando almeno 10.
    Monica: “Però abbiamo un problema, non so che misura ci voglia per te. Aspetta un attimo”

    Vedo Monica chiamare una commessa, la quale si avvicina e le chiede se può essere di aiuto.
    Monica: “Sì, grazie. Il mio amico qui, Alberto, vorrebbe iniziare ad indossare dei perizoma, per essere più sexy. Ha visto questi che gli piacciono moltissimo, ma non sappiamo che taglia prendere”
    Commessa: “Ma sono femminili. Esistono anche maschili, ma sono meno appariscenti e hanno un po’ di spazio avanti per accogliere …”
    Monica: “Non c’è problema per questo, Alby non ha poi tanto da accomodare, questi andranno benissimo.”

    La commessa ridendo mi diede uno sguardo e mi prese le misure adeguate.
    Penso che questa, fino a quel omento, fosse stata l’umiliazione peggiore della mia vita e lo dissi a Monica.
    Monica: “Meglio così, prima o poi ti abituerai. Io credo che pian piano diventerai orgoglioso di mostrare a te stesso e al mondo che non sei un vero uomo. Credo che nessuna donna debba essere tratta in inganno e pensare che tu possa essere utile sessualmente in qualche modo e vedrai che mi verrà in mente un modo per rendere chiara questa cosa a prima vista. È stata una buona pratica oggi con la commessa. Ora voglio trovare un bel grembiulino per quando lavori a casa, uno con i fiorellini, prima però un bel caffè”

    Ci fermammo ad un bar, al tavolino e prendemmo un caffè parlando di università.
    Prima di alzarci Monica mi disse che ora avrei dovuto fare un altro piccolo passo avanti. Avrebbe lasciato lì la busta con tutti i miei perizoma e sarei dovuto tornare indietro dopo qualche minuto e chiedere alla barista se avessero trovato una busta con i miei perizoma nuovi al tavolo. Avrei dovuto sottolineare il fatto che erano miei.
    Ovviamente accettai e aspettammo che la barista si accorgesse della busta e la portasse dentro prima che io ndassi a chiedere.
    Io: “Hem, salve, mi scusi, ha per caso visto una busta al tavolo lì? C’erano tutti i miei nuovi perizoma”
    Barista: “Sì, l’ho messa da parte. La tua ragazza si sarebbe dispiaciuta di perderli”
    Avrei potuto lasciar andare il fraintendimento, ma sapevo che Monica voleva altro e allora dissi:
    “Sì, non vede l’ora di vedermeli addosso mentre faccio i lavori di casa”
    La barista si fece rossa in viso e sorridendo mi diede la busta:
    “Buon divertimento principessa”
    Io: “Grazie mille”

    Monica: “Allora com’è andata?”
    Io: “Non so, mi ha detto buon divertimento principessa”
    Monica: “Principessa? Davvero ti ha chiamato così? Mi piace tantissimo. Grande Alby, stai facendo passi da gigante. Non sei più sereno ora che non devi più fingere con nessuno che sei uomo? Pensa che stress, invece ora stai riuscendo a tirar fuori il tuo lato da inferiore davanti a delle donne”
    Io: “Più che sereno, mi sento eccitato”
    Monica: “ahah, va bene lo stesso. Ora torniamo casa … PRINCIPESSA !!”

    CAPITOLO 7

    Stefania non mi aveva più risposto al messaggio e io ormai stavo impazzendo all’idea di quanto avevo scritto e del fatto che fossi in astinenza da quando era iniziata questa nuova situazione.

    La sera cucinavo nudo con solo un grembiulino e un perizoma per me, Claudio e Monica. Avevo il pisellino sempre in tiro ormai, ma la situazione sembrava essere diventata normale.

    Monica: Principessa Alby, cosa hai cucinato di buono oggi?

    Io: Ho preparato degli spiedini di carne e li accompagno con con delle carote.

    Monica: Sembra interessante, stai imparando anche a cucinare ultimamente.

    Io: Sì, mi serve a non pensare?

    Monica sorridendo: A cosa scusa? alla tua nuova consapevolezza? Dovresti essere orgoglioso. Solo pochi giorni fa eri un fallimento di uomo e guardati ora, sei un pisellino sicuro dei suoi mezzi. Continua così, stai andando alla grandissima.

    Io: Grazie Monica.

    Monica: Stasera voglio fare un altro piccolo passo. Vedi, io credo che tu debba abituarti a stare sempre al tuo posto. Per questo voglio che apparecchi per due, ci servi la cena e aspetti in piedi mentre mangiamo. Tu mangerai più tardi se avrai tempo. Pensa se avessi una ragazza e questa porta a casa il suo amante. Sarebbe imbarazzante stare a tavola tutti e tre. Così invece i ruoli sarebbero più chiari.

    Io: Hai ragione Monica, grazie come sempre per pensare a me.

    Servii la cena a Monica e Claudio i quali la mangiarono con gusto mentre io assistevo in piedi in silenzio.

    dopo cena si spostarono in salotto e io con loro.

    Monica: mangerai dopo principessa , ora voglio che vieni a vedere una sorpresa per te. Mettiti di fronte a noi in piedi davanti al divano.

    Ero lì in piedi davanti a loro, perizoma e grembiulino mentre mi guardavano.

    Claudio: allora Alberto, dobbiamo parlare un po’. Vedi, a me va benissimo questa nuova situazione e che Monica ti stia aiutando a trovare il tuo nuovo mondo, a farti capire il tuo ruolo accanto ad una ragazza, però c’è una cosa che va cambiata se vogliamo continuare così.

    Io: Claudio dimmi tutto. Io ti ringrazio per la tua disponibilità e per tutto quello che sta facendo Monica per me. Sto scoprendo la mia vera sessualità e questo non ha prezzo. Chiedimi pure qualunque cosa.

    Claudio: vedi, Monica è una ragazza eccezionale, ma io non sopporto che veda sempre il tuo cosino in tiro. In più a me da fastidio. Vero che è piccolo, ma non è bello trovarsi sempre di fronte un cazzetto alzato.

    Io: lo capisco, ma che posso farci? Sto imparando a non godere, ma non riesco a non avere erezioni.

    Monica: lo sappiamo che non è colpa tua sciocchino. Però Claudio ha ragione. Poi comunque è offensivo che un pisellino come il tuo sia eretto di fronte ad una donna, figuriamoci davanti ad un uomo.

    Io: hai ragione Monica, vi chiedo scusa

    Monica: non preoccuparti principessa, ci abbiamo pensato molto e abbiamo trovato una soluzione per te. Sei curioso?

    Io: sì Monica, molto

    Claudio va nell’altra stanza e torna con un pacchetto per me.

    Claudio: aprilo e dicci che ne pensi

    aprivo il pacchetto e mi tremavano le mani. Come potevo perdere anche le erezioni ora? Ero pronto anche a questo? Il pacchetto conteneva un sacchetto in plastica e all’interno vi era un oggetto strano a forma di pene con un anello. Era veramente piccolo.

    Monica: quella che vedi è una cintura di castità per maschietti. Come vedi è molto piccola per prevenire le erezioni. Spero ti piaccia anche il colore, l’ho scelto io. Ho pensato che una bella principessa come te avrebbe apprezzato una cintura di castità rosa sul pisellino.

    Io: vi ringrazio , è molto bella…

    Monica: su dai indossala qui davanti a noi, ti guido io, ho visto un paio di tutorial.

    ci misi un po’ ad indossarla e dovetti utilizzare un po’ di olio siccome era davvero piccola. Alla fine il risultato fu che avevo il pene chiuso in quella minuscola gabbia e c’era solo un piccolo foro per fare pipì.

    Monica: ma è bellissima , sei bellissima così. Ti stringe? Come ti senti?

    io: stringe molto e fa davvero strano vederlo così.

    Monica: non preoccuparti, in un paio di settimane ci farai l’abitudine.

    Io: un paio di settimane ? Ma per quanto tempo devo indossarla?

    Claudio: Alby, questa è per sempre. La toglierai solo per pulirti e sarai supervisionato da Monica ogni volta. Stai facendo un percorso che ti porterà a dimenticare di avere un pene e che chi ti stia accanto possa pensare a te senza badare al tuo sesso.

    Monica: ora voglio che ti inginocchi e ci porgi le chiavi. Una a me e una a Claudio. Da bravo, questo è un bel passo, ma vedrai che ci ringrazierai e poi… Abbiamo un premio per te dopo, un bel premio

    mi inginocchiai e porsi le chiavi ai miei amici ringraziandoli per il regalo.

    Io: grazie amici per pensare a me ogni volta. Imparerò per voi a mettere da parte il mio cosino così da non offendervi con la sua presenza.

    Monica: bravissimo Pisellino, stai facendo passi da gigante e ora veniamo al tuo premio, sono certa che sarai felicissimo…

    CAPITOLO 8

    Monica: ti avevo promesso un premio e mantengo le promesse. Io e Claudio ne abbiamo parlato e pensiamo che sia finalmente giunto il punto in cui sarebbe importante per te poterti confrontare con un vero uomo e intanto renderti utile, anche se in modo estremamente soft. Resta inginocchio.

    Monica si tolse i calzini mostrando i suoi stupendi piedini e poggiandoli su un poggiapiedi proprio accanto a me.

    Monica: dimmi un po’, per caso ti piacciono i miei piedi?

    io: Monica sono stupendi , magnifici.

    Monica: dici la verità, ti stai eccitando?

    Io: tantissimo Monica, la gabbietta fa malissimo in questo momento. Il mio pisellino vorrebbe alzarsi, ma è costretto e fa male.

    Monica: è quello che pensavo. Quasi sempre i pisellini come te adorano i piedi e più di una volta ti avevo colto a guardarli. Ne avevo parlato anche con Claudio, ma diceva che mi stavo impressionando.

    Claudio: e certo, io non sono geloso e sinceramente con tutte le belle parti che ti si possano guardare mi sembrava strano che Alby guardasse proprio i piedi.

    Monica: non è strano, è che i pisellini sanno dentro di loro di non poter soddisfare una donna, anche se non sempre l’accettano. Però il loro subconscio li porta a desiderare parti più consone a loro e quale parte migliore se non i piedi?

    Io: mi sa che hai ragione Monica

    Monica: lo so che ho ragione. Dimmi un po’, cosa ti piacerebbe fare? Parla liberamente che Claudio ovviamente non può essere geloso di te, già dopo averti visto nudo era chiaro che non sei adeguato sessualmente e ora anche con la gabbietta di castità direi che non ci può essere alcun altro dubbio.

    Io: desiderio toccarli, massaggiarli, baciarli e anche… Leccarli

    Monica: Ottimo , come immaginavo. E dimmi un po’, se immagini che ti prendano a calci nelle palline che succede?

    riflettei un secondo, non avevo mai considerato questa cosa, però mi accorsi che la gabbietta stringeva sempre di più.

    Io: mi eccita tanto, non so perché

    Claudio: non ci posso credere

    Monica: te l’avevo detto che i minidotati pensano in modo differente amore.

    Monica: non devi vergognarti Alby, però è ovvio che non puoi fare tutte queste cose con me. In più col tempo imparerai anche a tenere giù il tuo cosetto e non offendere nessuno mostrando la tua piccola inutile erezione. Vorrei tanto portarti al punto che il tuo cervello si ecciti a diventare impotente.

    a questa affermazione trasalii, mi sembrava folle e più ci pensavo più mi sembrava la cosa più giusta e più eccitante del mondo.

    Io: ti prego Monica portami a questo punto, aiutami. Hai sempre ragione, conosci meglio di me quello che è il mio bene.

    Monica: ma certo piccola , ma sarà un percorso lento. Però stasera iniziamo e ho pensato che ti servisse capire meglio la tua inferiorità.

    Detto questo Monica si adagiò su Claudio e gli sbottonò la parta dei pantaloni facendo uscire un pene non eccitato, ma già più grande del mio.

    Monica: vedi Alby, Claudio ora non è ancora eccitato eppure non c’è paragone col tuo cosino. Guardalo bene.

    Detto questo iniziò a giocarci facendolo eccitare in un attimo.

    Monica: guardalo ora, ti sembrerà enorme, ma pensa che è solo di poco più grande della media. Dimmelo, com’è rispetto al tuo?

    Io: è enorme rispetto al mio, bellissimo. Penso sia almeno 3 volte il mio pisellino.

    Monica: direi di sì, hai ragione. Vedi, questo è un pene che può eccitare una donna, un pene che merita di essere toccato, baciato e con cui fare l’amore. La tua è una appendice inutile se non servisse a tenerti eccitato e sottomesso.

    Monica: ora mi vedrai dare piacere a Claudio e voglio che tu inginocchiato guardi e mi massaggi i piedini. Solo un massaggio, niente di più. Intanto voglio che continui a riflette sul tuo ruolo con una donna

    Io: va bene Monica, grazie, è un regalo bellissimo per me.

    Monica: lo so e fai bene a ringraziarmi. Credo proprio che sarebbero in molti i minidotati come te a voler stare al tuo posto

    Con questa dichiarazione Monica si calò sul pene di Claudio e inizio a giocarci. Io restavo fermo a guardare.

    Monica: su, inizia il massaggio pisellino

    Massaggiavo quei splendidi piedini guardano Monica e la sua bocca. Iniziai a parlare mentre massaggiavo.

    Io: è bellissimo vedere come dai piacere ad un uomo, un vero uomo. Mi fa capire che io non merito tutto questo. È già troppo poter stare qui ai tuoi piedi. Non valgo un unghia dei tuoi piedini e il mio pisellino insoddisfatto merita di stare in castità davanti a voi. Spero realmente di perdere qualunque erezione al più presto e di non avere alcuna velleità di uomo. Grazie amici miei per farmi capire tutto questo

    Dopo qualche minuto Claudio poté godere nella bocca di Monica e lei, guardandomi inghiotti tutto.

    Monica: lo sperma di un uomo è un premio per una donna, il tuo invece è meglio che resti nelle tue palline, è la benzina della tua devozione.

    Monica: ora vai a letto piccolo e cerca di dormire un po’, anche se scommetto che non sarà semplice

    vedendo Monica e Claudio sorridenti mi alzai. Il dolore alle parti basse era tremendo e non riuscivo a stare dritto, ma lentamente mi incamminai verso la mia stanza

    fottutoschiavo rispose 2 ore, 21 minuti fa 1 Membro · 1 Risposta
  • 1 Risposta
  • fottutoschiavo

    Membro
    10/09/2025 10:19

    CAPITOLO 9

    I giorni trascorrevano tranquilli. Mi stavo lentamente abituando alla mia nuova condizione di castità, anche se mi risultava estremamente difficile gestire le erezioni.

    Monica era molto dolce con me e stava pian piano insegnandomi, a modo suo, a focalizzare la mia attenzione sul servire e ricevere la mia soddisfazione da questo. Nella mia mente ormai si faceva sempre piu’ chiaro il mio ruolo e la mia inferiorita’ dettata dalla mia minima dotazione.

    Oggi mi ha chiesto di accompagnarla a fare delle compere in un negozietto vicino casa e questo mi rendeva estremamente contento. Trascorrere del tempo con lei era sempre gratificante, anche se si trattava di fare solo da accompagnatore.

    Mentre sceglieva delle magliettine estive il mio sguardo cadde su una ragazza che stava vicino a noi. Estremamente carica, vestita con una gonna corta e dei sandali aperti. I miei occhi non riuscivano a staccarsi da quella visione, soprattutto considerando la castita’ prolungata.

    Probabilmente i miei sguardi si fecero troppo insistenti perche’ la ragazza se ne accorse e senza mezzi termini disse a Monica che dovrebbe tenere a bada il suo ragazzo (che secondo lei ero io) perche’ le stavo fissando le gambe.

    Monica: Alby, come ti permetti di guardare le gambe di questa ragazza? Questo e’ grave, speravo fossimo un po’ piu’ avanti di questo ormai. Scusati immediatamente.

    Io: Mi scusi, so di aver sbagliato, la prego di perdonarmi.

    Ragazza: Mah, fossi stata io gli avrei dato uno bello schiaffo. Secondo me sei troppo buona con lui.

    Monica: e’ un po’ piu’ difficile di cosi’, lui non e’ il mio ragazzo. Se proprio vuoi saperlo e’ un amico e gli sto insegnando a pensare alle ragazze in maniera differente, perche’…. beh, diciamo che non e’ proprio dotato li’ sotto. Ora e’ un po’ di giorni che indossa anche una cintura di castita’ e questo probabilmente gli rende difficile pensare ad altro, almeno finche’ non si abitua.

    Ragazza: In che senso scusa? e’ strana questa cosa.

    Monica: vedi, Alby aveva una ragazza che lo ha traito e poi lasciato e se lo vedessi li’ sotto capiresti benissimo il perche’. La cintura di castita’ dovrebbe insegnargli a lasciar perdere il suo cosetto, ma serve tempo.

    Ragazza: Scusami se te lo dico, ma secondo me, da quello che dici, sei ancora piu’ buona di quello che pensavo. Io al posto tuo lo prenderei proprio a calci nei testicoli a questo Alby.

    Monica ridendo: ma lo sai che potrebbe essere una buona idea? lo vorresti fare tu? in fondo e’ a te che guardava.

    Ragazza: Lo farei anche subito, ma qui? davanti a tutti?

    Monica: No, ma casa nostra e’ qui vicino. Lui abita con me e il mio fidanzato. potresti venire da noi, veramente sono quattro passi. Comunque io sono Monica, piacere.

    Ragazza: Io sono Emanuela. Se dici sul serio potrei anche accettare, non mi tiro di certo indietro.

    Era veramente assurda la situazione. Una ragazza stava venendo assieme a noi a casa nostra per punirmi, come se questa fosse una cosa normale. Io li seguivo qualche passo indietro mentre Monica ed Emanuela avanti parlavano e ridevano come fossero amiche da sempre.

    Giunti a casa Monica mi chiese di spogliarmi per far vedere ad Emanuela la cintura di castità di cui lei era particolarmente curiosa.

    Mi spogliai completamente mettendo a nudo il mio corpo. Emanuela rideva e mi ispezionava senza mai toccarmi.

    Emanuela: Ma sai che non avevo mai visto una cosa del genere? Però è proprio una grande idea. In fondo perchè mai un minidotato come Alberto dovrebbe potersi toccare il pistolino? Se non può far godere deve imparare anche a non godere neanche lui.

    Monica: Sì, è proprio vero e devo dire che Alby sta iniziando a capire ed è anche molto collaborativo. In fondo è per lui che gli sto insegnando questo. Ora Alby facci un caffè mentre io vado a prendere un paio di cose in camera mia.

    Nudo mi misi a preparare un caffè per Emanuela e Monica. Monica tornò dopo pochi minuti con in mano un preservativo, delle manette e un paio di stivali.

    Emanuela: Che ci devi fare con quelli? non dovevamo prenderlo a calci? mica scoparlo?

    Monica: ahahaah, ma no. Ora ti spiego. Le manette le uso a volte col mio fidanzato Claudio, ma credo che saranno utili perchè eviti di coprirsi i genitali mentre lo prendi a calci. Il preservativo è perchè da quando è in castità gocciola sempre dal cosino e non vorrei sporcasse le scarpe. Gli stivali sono per te. Con le scarpe aperte potresti farti male e poi non vorrai mica sfiorare il pisellino di Alby con i tuoi piedi?

    Emanuela: Hai ragione, pensi proprio a tutto tu vero? fammi provare gli stivali.

    Con la coda degli occhi vedevo Emanuela togliersi i sandali e calzare gli stivali di Monica. Aveva dei piedi davvero sexy, ma stavolta feci attenzione a non farmi notare e guardare solo per un secondo di sfuggita.

    Porsi il caffè alle due ragazze e mi misi inginocchio davanti a loro mentre lo sorseggiavano.

    Emanuela: È educato bene, stai facendo un buon lavoro. Ti faccio vedere però che a volte le maniere forti anche servono a molto.

    Monica: Forse hai ragione. Stavo pensando che potrebbe mettersi inginocchio davanti al tavolino in soggiorno e poggiare il petto sul tavolino. Allargando le gambe avresti a disposizione tutti i suoi genitali per colpirli come meglio credi.

    Emanuela: Sì, però va a finire che anche con le manette tenderà a chiudere le gambe.

    Monica: Sì, allora mi siederò sulla sua schiena e gli tengo le gambe aperte con le mie.

    Incredibile, veramente stavano parlando di come avrebbero fatto a prendermi a calci nei testicoli e tutto questo solo per aver indugiato qualche secondo di troppo sulle splendide gambe di Emanuela.

    Monica: Pisellino, direi che è ora di cominciare. Indossa il preservativo sulla cintura di castità e mettiti in posizione come detto. Muoviti e vedi di farti perdonare per la tua maleducazione.

    Io: Subito Monica e grazie per rendermi una persona migliore…

Accedi per rispondere