• Il parcheggio del supermercato

    Inviato da fottutoschiavo su 07/09/2025 04:10

    Lo ammetto: sono un uomo fissato con le gambe delle donne. Ogni volta che vedo una donna con delle belle gambe, sento l’impulso di seguirle per dare una lunga occhiata di apprezzamento. In alcune occasioni questo mi ha messo nei guai, ma non riesco a liberarmi di questa abitudine. Stavo tornando a casa, quando decisi di fermarmi al supermercato e di fare scorta di bevande e snack.
    Stavo girando per i corridoi quando una donna davanti a me catturò il mio sguardo, anche se mi dava le spalle. Ciò che aveva attirato la mia attenzione era il fatto che indossasse dei leggings neri molto attillati che aderivano alle sue gambe lunghe e atletiche, e ai contorni del suo sedere come una seconda pelle. Indossava anche un paio di stivali pitonati fino a sopra il ginocchio. Avvicinandomi con il pretesto di dare un’occhiata agli scaffali, vidi che era alta circa un metro e settanta, di corporatura media, con capelli castani lunghi e una giacchetta bianca di pelle, aperta sul davanti, che nascondeva parzialmente il top dello stesso colore che le copriva la parte superiore del corpo fino alla vita e rendeva il suo prosperoso petto molto attraente, anche se questo poteva avere a che fare con l’ingegneria dei reggiseni femminili e dalla chirurgia plastica. Mi guardò e mi fece un sorriso, che mi ritrovai a ricambiare automaticamente. Sembrava una quarantenne con un bel viso aperto con un naso sottile, occhi grigi e una piccola bocca sorridente con un sottile accenno di rossetto. Mi dispiace, ma mi aveva conquistato. Mentre si muoveva nel supermercato, la seguivo con discrezione, a volte percorrendo un corridoio adiacente, in modo da poter girare l’angolo e avvicinarmi a lei frontalmente. A un certo punto la trovai appoggiata a un banco frigo e dovetti fermarmi a fissarla. I suoi leggings attillati mettevano in mostra un fondoschiena che era una pesca splendidamente arrotondata, non proprio piccola ma di buone dimensioni e molto attraente. Sotto di esso, i muscoli delle cosce erano abbastanza evidenti e così duri che dovetti resistere all’impulso di chinarmi a tastare il lato posteriore delle sue gambe.
    Solo quando si raddrizzò per mettere qualcosa nel suo carrello la trance si interruppe e passai oltre sperando che non si fosse accorta del mio sguardo.
    Dopo un po’ decisi che era meglio dedicarmi alla mia spesa e la smettessi di comportarmi come uno stalker.
    Avevo appena messo via il carrello dopo la spesa quando vidi la donna con le gambe sexy e atletiche dirigersi proprio verso di me.
    “Mi dispiace ma ho problemi con uno dei sedili posteriori. Potrebbe aiutarmi?”, mi chiese. Sorrideva così dolcemente e aveva una voce così piacevole… come potevo lasciarmi sfuggire l’opportunità di trascorrere qualche momento con lei e di dare un’occhiata più da vicino a quelle gambe muscolose ? La seguii attraverso il parcheggio fino a una grande mostruosità nera con i finestrini oscurati che chiamano Minivan ma che in realtà non era altro che un grosso furgone con qualche sedile in più e finestrini aggiunti. Ogni mattina c’erano file di queste cose quasi ferme in mezzo alla strada che bloccavano la corsia interna in prossimità delle scuole, ognuna delle quali conteneva un’unica donna al volante e un ragazzino seduto da qualche parte in fondo nell’ultima fila dei sedili. Durante la settimana, erano una seccatura che trasformava in quasi un’ora quello che avrebbe dovuto essere un tragitto di 15 minuti. La donna mi guardava in modo strano. “Oh. A proposito, io sono Marco”, mi presentai. “Grazie per essere venuto ad aiutarmi, Marco. Io sono Laura”, rispose lei, poi fece scorrere il portellone posteriore. “Devi entrare dentro per dare un’occhiata”, mi disse mentre saliva all’interno dal cano bagagli e si chinava per sganciare il sedile davanti al portellone posteriore. Il modo in cui quei leggings attillati si aggrappavano al suo ampio fondoschiena, chiaramente mostrando le natiche arrotondate, era assolutamente seducente. Da vicino, anche l’eccitante gonfiore dei suoi bicipiti femorali attirò la mia attenzione: erano davvero voluminosi e meravigliosamente muscolosi. Con uno scatto e uno struscio il sedile si ripiegò in avanti e la donna si tirò indietro indicandomi di salire. Entrai nel veicolo, mi accovacciai nel vano bagagli appena dietro al sedile dell’ultima fila del minivan mentre lei risaliva a bordo e richiudeva il portellone.
    “Riuscire ad afferrarlo è un po’ difficile per me” disse indicando qualcosa alla base del sedile.
    Mi chinai in avanti per dare un’occhiata. All’improvviso, uno stivale pitonato mi passò sopra la spalla da dietro. Alzai le mani troppo tardi, perché lo stivale completò la mossa di aggancio e prese saldamente il mio collo nell’incavo della sua gamba, dietro il ginocchio. “Argg!” La mia testa venne strattonata all’indietro e andai a finire sul pavimento. La mia nuca incontrò una coscia solida mentre le sue gambe si chiusero a forbice insieme.
    “Orrarr!” Rimasi sorpreso di trovarmi sulla schiena a guardare il tetto di una monovolume mentre una bella donna matura mi teneva il collo incastrato tra i suoi polpacci e le sue cosce in una mossa da wrestling chiamata “figure 4 headscissor”.
    Alzai le mani verso la parte superiore della gamba e del polpaccio che, in risposta, si mossero insieme, premendo con forza contro il mio collo. “Così impari a seguirmi, fissando le mie gambe in quel modo” mi disse, mentre cercavo invano di allontanare il suo polpaccio da me.
    “Argh!”, una potente roccia carnosa si gonfiò contro il lato del mio collo. I suoi bicipiti femorali erano una forza muscolare irresistibile, eccitante quanto letale. Dall’altra parte potevo sentire il muscolo del polpaccio contrarsi sotto la morbida pelle dei suoi stivali. “Argh!” La sua presa era inesorabilmente forte e sapevo di non poterla spezzare. “Pensi davvero che a una donna piacciano uomini strani che fissano imbambolati le sue gambe?”, disse. “Grr… arghhrr…grr per favore… arghrr” gridai mentre lei scuoteva violentemente la mia testa nella morsa delle sue gambe. Se non voleva che gli uomini le guardassero le gambe, perché indossava dei leggings così aderenti? Non riuscivo a capire. “Non sei il primo pervertito che stritolo sul sedile posteriore della mia auto, e senza dubbio non sarai l’ultimo”, mi disse, poi strinse le gambe, chiudendo la trappola delle gambe fino a farmi venire dei giramenti di testa.
    Mi disperai di fronte alla voluminosa muscolatura femminile che mi schiacciava in modo inesorabile. Quando Laura sciolse la sua figura 4 per mettermi in un’altra presa, feci un sforzo verso la porta.
    Cercando di afferrare la maniglia della porta, la donna mi saltò sulla schiena con le sue braccia intorno al collo, usando il peso del suo corpo per tirarmi indietro. Non appena caddi di nuovo sulla schiena, la donna mi salì sopra, con il suo peso che premeva in modo pesante, rendendo difficile resistere. Il suo fondoschiena ben arrotondato era poggiato davanti a me, sul mio petto, e i leggings attillati che indossava vi aderivano come palle da bowling avvolte in un involucro. I leggings si aggrappavano anche ai contorni delle sue gambe atletiche che si allargavano come una V aperta che si chiudeva verso la mia testa
    Stava per farmi una reverse headscissor! Afferrai le sue gambe e cercai di tenerle separate, tirandole prima che mi intrappolassero.
    Si unirono invece progressivamente, erano così forti che era impossibile impedirle di chiudersi. Mi aggrappai a quelle gambe come meglio potevo, ma erano così grosse e solide che era difficile fare una buona presa. Le sue cosce erano grosse e potenti ed era impossibile impedire che si stringessero intorno al mio collo. “Nooo!” Gridai, come per prendermi in giro, le sue gambe chiusero rapidamente gli ultimi centimetri rimasti di spazio, come per dirmi che aveva giocato con me per tutto il tempo.
    “Arghh!” Strinsi gli occhi e strinsi i denti contro la feroce pressione che mi schiacciava dall’altro lato del collo. “Ohhhh!” La mia testa era intrappolata come in una stretta valle con le sue grosse e potenti cosce sporgenti, le pareti di questa valle premevano su entrambi i lati. “Arghh!” Mi aggrappai a loro con le mani, senza riuscire a spostarle. Le sue cosce erano come placche continentali separate che si scontrano e nulla poteva fermarle, certamente non il mio povero collo. Oltre a schiacciarmi il collo, le sue cosce erano contratte e dolorosamente sporgenti contro la mia mascella. Le sentivo così potenti che ero sicuro del fatto che avrebbero potuto staccarmi la testa. Nonostante lo schiacciamento brutale, la sensazione di potenza delle gambe femminili sotto le mie mani mi aveva eccitato e lei se ne accorse. “Oh, ti piace? Sei uno di quei tipi strani che si eccitano con le donne forti, vero? Ho sempre desiderato incontrare uno di voi”, la sentii dire mentre mi aggrappavo al lato posteriore delle sue gambe, sapendo che erano troppo forti perché potessi separarmene.
    “È tutto nei quadricipiti e nel culo, sai”, mi spiegò, “per generare la potenza necessaria a schiacciare gli uomini con le mie prese a forbice”. “Oooohhh!” Strillai mentre le natiche arrotondate e strizzate nel lattice saltavano insieme quando lei le stringeva. “No!” La pressione intorno al mio collo e la pressione sulla mia mascella aumentarono mentre le natiche di lei si strinsero e fremettero scatenando su di me una potenza impressionante. “Ohhhh!” Non potevo resistere nel toccare quelle sfere formose e non fui sorpreso di sentirle dure come la roccia. Le schiaffeggiai più forte che potevo, sperando di farle mollare la presa, la mia mano batteva contro la carne solida. “Arghh!” Gridai mentre venivo ricompensato dai suoi glutei che si stringevano sotto le mie mani riversando una potenza tale che la testa mi girava. “Non toccare ciò che non puoi permetterti”, le sentii dire sopra di me, una frase che mi risuonava nelle orecchie.
    “Argh!” Il dolore era lancinante, mentre Laura mi faceva ondeggiare la testa da una parte e poi dall’altra, sempre bloccata saldamente tra le sue potenti gambe. Sentii una mano allungarsi furtivamente verso la parte anteriore dei miei pantaloni. Il mio cazzo rigido prese vita sotto il suo tocco elettrico. “È giusto che sia così, sdraiati e goditi la potenza delle gambe e la forza del culo di Laura”, disse. Con questo iniziò a flettere i suoi giganteschi glutei. “Argh!” Gridai aggrappandomi a malapena al mio stato di coscienza mentre la stretta brutale mi tagliava il flusso di sangue dalla testa e le potenti cosce minacciavano di rompermi la mascella.
    “Hargh! ahi ahi ahi!” Gridai mentre lei contraeva e rilassava ripetutamente il suo potente sedere, colpendo il mio collo e la mia mascella martoriati. Era come essere colpiti ripetutamente da un ariete su entrambi i lati, stavo diventando frastornato come un pugile al tappeto per la punizione che mi stava infliggendo. Nel frattempo lei continuava ad accarezzare la mia erezione attraverso i pantaloni, facendola diventare sempre più grossa e dura. “Wow. Ti eccita davvero questo, vero? Vediamo quanto ti piace” disse. Le sue gambe muscolose scivolarono indietro e io mi ritrovai con il collo bloccato proprio contro il suo inguine e il mio mento sepolto tra la parte inferiore delle sue natiche. Sentii uno dei suoi polpacci piegarsi sulla mia nuca bloccandola in posizione mentre lei fletteva con forza i glutei in una serie di strizzate strazianti. “Nnnnnn nnnn nnn!” Era troppo doloroso persino aprire la bocca con i suoi glutei d’acciaio che mi schiacciavano la mascella in una morsa che minacciava di frantumarla. “La fessura del mio culo è molto stretta e io posso metterti ko usando solo questo” mi disse mentre le sue natiche dure come la roccia continuavano a colpire le mie guance e la mia mascella mentre le sue gambe potenti mi schiacciavano il collo.
    La mia mente stava perdendo lucidità. Non avevo dubbi sul fatto che potesse schiacciarmi senza pietà fino allo svenimento e mi stavo dirigendo proprio in quella direzione molto presto, perché la pressione era intensa.
    Avvertii la presenza di una mano sulla mia erezione. “Oh, questo mi fa davvero eccitare”, disse la sua voce, sopra il martellare del mio cuore nelle orecchie. Improvvisamente mi afferrò per i capelli e mi spinse la faccia ben dentro tra le sue natiche, con le gambe strette intorno alla mia testa. “Mmmmm!” Protestai mentre lei iniziò a strofinare il suo inguine verso l’alto e verso il mio viso intrappolato, mentre le sue gambe forti mi tenevano in posizione. “Ohhhh che sensazione così bella” gemette mentre le grandi natiche dure mi schiacciavano la faccia. “Ohhhh ohhh” il suo movimento di scivolamento sul mio viso divenne più frenetico, facendo oscillare l’auto, le cui sospensioni scricchiolavano ritmicamente. L’energia sessuale mi faceva pulsare mentre il suo sedere muscoloso mi martellava il viso mentre abusava di me. “Ohhhh sto sborrando!” Disse, gemendo forte.
    Non ce la facevo più, le sue gambe erano troppo forti. Dopo essersi appagata sessualmente sulla mia faccia, Laura si era accasciata di lato sul pavimento tra i sedili. Le sue gambe erano scivolate intorno al mio collo, così ora la mia nuca era appoggiata contro una coscia soda, mentre il suo polpaccio era incastrato contro la mia gola.
    “Kkkk”, gracchiai mentre l’enorme muscolo si gonfiava nella mia gola rendendo difficile il respiro. “È stato divertente, Marco, ma voglio lasciarti ricordare quanto facilmente le mie gambe possono metterti KO” mi disse mentre lottavo invano per allontanare la grossa gamba muscolosa dal mio collo. “Urgh…!” Un’impennata di potenza e la gamba si schiacciò con tanta forza sulla mia gola da chiudermi la trachea e minacciare di strapparmi via la testa. “Urgh…..!” La mia testa si era gonfiata mentre la possente collina di muscoli delle gambe cresceva nella mia gola senza alcuna speranza di sopravvivenza. “Addio, Marco. Se ti becco a pedinarmi mentre faccio la spesa, ti riduco in poltiglia”. Il grosso e rigonfio polpaccio stringeva con forza, esercitando una pressione incessante che mi impediva di respirare. Lentamente e dolorosamente persi i sensi.

    Fine

    fottutoschiavo rispose 3 giorni, 11 ore fa 1 Membro · 0 Risposte
  • 0 Risposte

Nessuna risposta

Accedi per rispondere