• Sottomesso e cornuto

    Inviato da fottutoschiavo su 29/08/2025 18:51

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    Sono Daniele, abito nella provincia di Cagliari e convivo con la mia ragazza Elisabetta abbiamo io 27 anni e lei 25, stiamo insieme da 5 anni e tra noi è andata sempre bene.
    Nel sesso siamo sempre stati molto affiatati: mai nessun problema ma sempre molto classici; purtroppo poco orale e praticamente niente anale, però non ci si lamenta.
    Io sono un ragazzo che veste sempre molto normale e dal carattere molto tranquillo e pacato, mentre a lei piace sempre vestirsi di tutto punto per ogni occasione e molte volte in maniera molto sexy. Elisabetta di carattere è una ragazza molto solare, intraprendente e divertente e ama mettersi in mostra soprattutto quando andiamo in disco con amici e si mette a ballare in pista.
    Fisicamente io sono alto 1,80 capelli e occhi castani, 80kg e faccio palestra anche se la pancetta resta; mentre lei è 1,65, capelli e occhi castani, 49kg fisico molto sensuale e longilineo e porta una 2a di seno.
    Dopo tanto lavoro arrivo alle mie meritate ferie dove potrò rilassarmi con lei in una casa di famiglia che abbiamo nell’entroterra sardo da dove possiamo raggiungere con facilità molte zone marittime. Pure lei è impaziente di partire e finalmente è arrivato il fatidico giorno: preparate le valigie partiamo e arriviamo a destinazione dopo 2 ore dopo e una volta a casa subito prepariamo il pranzo.
    Due bistecche e un buon vino, guardandoci Cruel Intention via streaming, quando lei scherzando a un certo punto fa:
    “Ma che pazzie… e pensare che ci sono certe persone che sono così malate”.
    Nel mentre bevendo, un po’ di mirto e essendo un po’ su di giri entrambi, io rispondo:
    “Beh un po’ porci nella vita bisogna esserlo”
    Lei replica: “Vabbè non penso che tu ti possa lamentare”
    Io: “Vabbè un po’ più di pepe in più non guasterebbe”
    Allora lei mi risponde: “Mi vuoi più porca? Benissimo allora facciamo un gioco solo per oggi: testa o croce, se esce testa io prendo l’iniziativa e tu fai il bravo ragazzo di casa che deve stare a ciò che dico e faccio io; mentre se esce croce facciamo il contrario, così vediamo che succede, come una sorta di 50 sfumature…”
    A quel punto mi trovai spiazzato: non mi sarei mai aspettato una sua proposta del genere, ma decido che va bene.
    Tiro della moneta e … TESTA !
    Peccato: in cuor mio speravo uscisse croce.
    Lei guarda la moneta e subito dice: “mmmm … come gioco mi sa che gira bene per me”
    “Eh si ho notato”
    “Dai, si incomincia: allora fino a domani mattina tu dovrai chiamarmi Signora”
    “Sì Signora”
    “Bravissimo … dunque tu inizia a spogliarti completamente … poi una volta nudo tu vai a lavare i piatti e nel mentre io mi metto qualche cosa un po’ più a tema”
    “Sì Signora”
    Elisabetta sparisce in camera e io, spogliato completamente mi appresto a lavare i piatti.
    Lei torna con un vestitino leggero con le bretelle, nero aderente sopra mentre dal ventre parte la gonna, larga ma che arriva fino a poco sotto il sedere. Lo conoscevo già quel vestito, ma lo aveva indossato solo una volta perché diceva che sembrava che si alzasse sempre la gonna mostrando il suo sedere; e in effetti aveva ragione, ma le stava benissimo. Il tutto accompagnato a un tacco 12 e spudoratamente senza reggiseno: essendo il vestito molto leggero metteva in risalto i suoi capezzoli dietro la stoffa.
    Io ero tutto su di giri e cercavo di lavare il più in fretta possibile i patti per correre da lei. E mentre lavavo i piatti mostravo già una chiara e potente erezione.
    Lei si siede a guardare la tv e sorseggiando un altro mirto mi dice che avrebbe avuto un premio per me.
    Una volta che ebbi finito di lavare e asciugare per bene piatti, posate, bicchieri e stoviglie Elisabetta mi dice:
    “Bravissimo!!!! Ti meriti un premio…”
    Io entro nel personaggio divertito, rispondendo ormai con naturalezza il fatidico “Sì Signora”
    Lei allora mi versa un bicchiere da cucina pieno di mirto e mi ordina: “Siediti nel divano”
    “Sì Signora”
    “Ora bevi il mirto, ma quando stai per venire lo devi aver finito tutto…”
    “Sì signora”
    Allora lei con fare sexy s’inginocchia e accarezzandomi le cosce mi guarda con uno sguardo voglioso… E’ letteralmente fuori, sia per la voglia e sia per l’alcool.
    Così inizia a leccarmi le palle e a leccarmi lungo il cazzo, per poi farlo sparire con avidità nella bocca lussuriosa e iniziando a succhiarmelo per bene.
    Non sono un superdotato, ho una dimensione media, lei non ha bisogno d’impegnarsi tanto per prenderlo tutto in bocca fino alla base.
    Io ero in estasi e pur tenendo il bicchiere in mano mi dimentico di bere, intento a guardare la sua opera. D’improvviso realizzo: “cazzo, sto per venire!!!!” e allora prendo e bevo d’un fiato fino quasi in fondo.
    Lei a questo punto prende smette e si alza.
    Io, stupito, le dico: “Ma che fai!?!?!?”
    Lei mi dice: “Il gioco e mio e decido io!” e riempie un altro bicchiere di mirto e mi fa: “Ora bevi anche questo per punizione”
    Io quasi d’impulso rispondo: “Mi scusi Signora, eseguo”
    Così facendo bevo d’un fiato e sento già la testa pesante. Lei se ne accorge e mi dice:
    “Perfetto… devi essere innocuo tra le mie mani… sennò che gusto c’è!?!? Ora in ginocchio devi fare quello per cui sei fatto”
    “Cioe!?!?”
    “Servirmi, da bravo schiavetto…”
    Così dicendo mi mette la mano nella nuca e con fare d’invito l’avvicina tra le sue cosce, le apre con fare volgare e mi si mostra la sua figa con la strisciolina ben curata. Io, quasi ipnotizzato, mi ci fiondo delicatamente.
    Era un mix tra alcool e voglia visto che non ero venuto, ma mi ci dedicai tutto me stesso… leccando tutto e quasi affogando per succhiare tutto e per bene, muovendo con cura la lingua.
    A un certo punto viene gemendo a voce alta e tenendomi forte la faccia tra le gambe, mentre io m’impegnavo sempre di più.
    A quel punto penso di staccarmi, ma lei mi riprende la faccia spingendola di nuovo in mezzo e dice:
    “Che fai!?!? Devi continuare, e in silenzio! Devi farmi impazzire!”
    “Scusi Signora” e continuo a soddisfarla.
    Non per quanto, passa tantissimo tempo.
    Ad un certo punto ritorna a venire, peggio di prima urlando come una pazza.
    Io continuo fino a che non si tranquillizza e mi dice: “Si vede che sei bravissimo a leccarmela”
    Io ringrazio e lei mi dice: “Da bravo ora, in cucina”
    “Sì Signora”.
    E mi appresto a cucinare, nudo.
    Si cena con me nudo e chiacchierando come se fosse tutto normale. Al termine della cena riassetto e lavo i piatti, mentre lei si fa la doccia. Quando ho terminato m’invita a docciarmi pure io.
    Entro in camera e lei indossa una sottoveste nera e mi dice:
    “Ti stavo aspettando… vieni qui, avvicinati e fai il tuo dovere”
    Io scendo ai suoi piedi nel letto e inizio a leccarla di nuovo con cura, fino a farla venire per bene.
    Finito tutto la devo ripulire con la lingua.
    Al termine mi dice: “Complimenti sei stato bravissimo. Buonanotte amore”
    E io: “Non ti aspettavo così … anche se non mi hai fatto venire. mi hai fatto impazzire”
    “Allora vedi che ti è servito? Dai, domani mattina ti farò finalmente felice notte amore…” mi dà un bacio dolce, si volta e si addormenta.

    Il giorno dopo quando ci svegliammo, io impazzivo dalla voglia.
    Così le saltai letteralmente addosso.
    Ci baciammo con foga: io nudo da tutto il giorno prima e lei con la sua sottoveste nera.
    Ci toccavamo, ci accarezzavamo e io la baciavo e mordevo nel collo e le spalle sfilando piano piano quella sottoveste per lasciarla nuda e giocare con i suoi capezzoli.
    Ero troppo voglioso, dato che il giorno prima non ero venuto, e arrivato sopra di lei stavo per penetrarla finché lei mi dice con voce suadente e vogliosa:
    “Amore, ma non starai correndo un po’ troppo? Le cose vanno gustate!!!”
    “Sì, certo, ma io sto impazzendo da ieri!!!!”
    A questo punto lei prende il mio cazzo e inizia a muoverlo lentamente.
    Io resto immobile a godermi il mio attimo come ipnotizzato.
    Lei mi sussurra all’orecchio: “Visto che ci sei e che te la cavi molto bene, perché non dedichi prima un po’ di attenzioni a me scendendo la sotto? Ti prego ne ho bisogno…”
    Io, come un automa, preso dalla voglia, mi ritrovo come nella stessa situazione del giorno prima e d’istinto rispondo con un lussurioso “Sì. Signora” e scendo giù …
    Lecco per bene, mettendoci tutto me stesso come se fosse la cosa più importante del mondo, fino a quando non sento le sue gambe stringermi la testa e le sue mani premere con forza.
    Sentendomi soffocare, premuto nella morsa in mezzo alle sue gambe, continuo con ancora più foga, fino a sentirla grondare e urlare dal piacere.
    Piano piano allenta le gambe e le sue mani che fino a poco prima mi premevano forte la testa, prendono ad accarezzarmi facendomi sentire come un cane che ha fatto il bravo.
    Solo allora io alzo la testa e lei, con sguardo compiaciuto e piacente, esclama:
    “Sei stato bravissimo complimenti, sei veramente portato…”
    Io a quelle parole mi alzo con tranquillità, ma anche con un po’ di spiazzamento chiedendo;
    “Portato per cosa?”
    “Come per cosa!?!? Per essere un bravo schiavetto!”
    “schiavetto!?!? In che senso??? E come mai dici così?”
    “Beh … alla mia richiesta sei sceso subito giù esclamando “Sì Signora” e hai fatto il tuo dovere! E poi non sei niente male nel leccarmela sai?”
    Ricordo che a quelle parole ebbi la pelle d’oca, In fondo aveva ragione! Senza accorgermene avevo fatto tutto ciò che avevo fatto il giorno prima per gioco, però stavolta molto più spontaneamente.
    Rammento che le dissi:
    “Sì, hai ragione, è stato molto intrigante … ma mi puoi spiegare una cosa? Come mai fino ad ora tu non ti sei mai comportata così e lo hai fatto solo dopo 5 anni? A stento te la sei fatta leccare per tutto questo tempo e adesso ti trasformi così?”
    “Dai, ti svelo un segreto … hai presente tutte le uscite che facciamo fra ragazze? In queste uscite non si parla solo di reality, musica, moda … quando sale l’alcool a volte si parla anche di sesso, di esperienze e di fantasie erotiche … e mentre io ero una delle tante che vedeva le situazioni come standard, una di noi invece aveva proprio questa fantasia; e quando la raccontava, piano piano ha fatto crescere questo tarlo anche nella mia testa, tanto che chiedevo incuriosita e lei poi mi ha mandato pure dei link di video a tema da guardarmi. Ed eccoci qua …, ora lo sai”
    Io restai a bocca aperta. E chiesi, un po’ incuriosito:
    “E questi video dove sono? Perché non me li hai mai fatti vedere? E come mai solo adesso hai fatto esplodere questa tua fantasia?”
    “Dai, se fai da bravo per pranzo te li faccio vedere, va bene?”
    Così dicendo prese e mi salì sopra, iniziando a baciarmi e sussurrandomi con voce calda nell’orecchio: “Ora ti scopo” e iniziò a cavalcarmi.
    Cavoli! Era indemoniata e si muoveva con foga. Io, voglioso di sesso, l’afferravo e assecondavo con decisione il suo movimento, muovendomi a mia volta con sempre più forza fino a quando venni come un matto, un esplosione di orgasmo. Lei continuò a muoversi per un po’ fino a quando il mio cazzo non tornò in posizione di riposo.
    Mi disse: “Ti è piaciuto vero? L’ho notato…”
    “Ah sì? Hai notato come stavo impazzendo?”
    “Sì … sì …” e con sguardo un divertito aggiunse: “però ho notato anche il tempo …”
    E io con fare stupito chiesi: “In che senso?!?”
    “Beh … stavolta sei durato sì e no 5 minuti prima di venire…”
    Ero imbarazzatissimo e non sapevo veramente che rispondere ma lei mi diede una carezza e mi disse:
    “Dai, per fortuna che hai pensato prima a me”
    E così dicendo mi diede un bacio, poi si alzò e andò a farsi la doccia lasciandomi là, con un senso di umiliazione addosso.

    (continua)

    fottutoschiavo rispose 1 settimana, 2 giorni fa 1 Membro · 6 Risposte
  • 6 Risposte
  • fottutoschiavo

    Membro
    29/08/2025 21:07

    2

    La mattinata passò normalmente, sistemando tutte le cose portate per la permanenza e pulendo un po’.
    Ma io, in cuor mio, non vedevo l’ora di vedere i link le aveva mandato l’amica.
    Finalmente arrivò l’ora di pranzo, lei si mise a cucinare e io a preparare il tavolo e finalmente Elisabetta disse che bisognava vedere quello che mi sveva promesso.
    Accese la tv, una smart tv; andò su internet per aprire Youporn, inserì un titolo nella ricerca e schiacciò il tasto play.
    Il video partì con una ragazza vestita in latex nero lucido, tacchi vertiginosi e passo sexy e deciso, accompagnato dal rumore dei tacchi lungo un corridoio.
    La ragazza arriva a una porta, entra. Nella stanza c’era un ragazzo completamente nudo, in ginocchio e con un collare di ferro legato con una catena al muro.
    La donna si avvicina a lui che inizia a leccarle i piedi e i tacchi. Lei lo gratificava come fosse un cane … un po’ come Elisabetta aveva fatto il giorno prima e quella mattina con me.
    Già vedendo quella scena mi vennero dei brividi.
    In seguito la donna lo libera, si distende su una poltrona dove lui corre subito a baciarla e leccarla in mezzo alle gambe, per poi concentrarsi là, sulla sua figa.
    Io seguivo il video non era come mi accadeva ogni tanto guardando qualche filmino porno sul cellulare, ma su uno schermo di 40vpollici in HD!
    Non riuscivo a mangiare e rimanevo ipnotizzato da quelle scene.
    Dopo quel video Elisabetta ne fece partire degli altri, più o meno simili e con modi di fare che richiamavano i momenti vissuti da me con lei negli ultimi due giorni. Non so come mai facesse, ma al contrario di me lei mangiava tranquillamente e con molta naturalezza, mentre io avevo lo stomaco bloccato.
    Me ne accorsi solo dopo un po’ che avevo il cazzo già di marmo. Anche lei se ne accorse e allora esordì dicendomi:
    “Beh? Come mai non mangi? Troppo intento a seguire e troppo eccitato?”
    Cavoli! Come potevo dire di no? Era evidentissima la cosa: anche se non mi era mai capitata e per me era contro natura, quella situazione mi stava facendo impazzire! E allora risposi imbarazzatissimo con un timido “Sì”.
    Lei allora mi aprì i pantaloni e me lo tirò fuori. Guardandomi il membro disse in tono beffardo:
    “E ti piace pure molto!!!!”
    Poi aggiunse;
    “Ti ricordi il testa o croce fatto ieri?”
    “Si certo!”
    “Beh … guarda la moneta che ho usato ….”
    Tirò fuori la moneta e me la mostrò. Era una vecchia moneta da 100 lire con però 2 teste….
    “Ma ha 2 teste!”
    “Eh sì … vedi che ho pensato a tutto?”
    Io allora replicai un po’ seccato: “Non è stata una cosa leale e così non va bene! Me ne avresti dovuto parlare!”
    “Tu non avresti capito e anzi non avresti affrontato bene la cosa! E invece ora guardati! Sei tutto eccitato per certe situazioni!” e così dicendo me lo riprese in mano e lo iniziò a muovere con fare suadente.
    Io balbettai: “Sì, ma così mi sento preso in giro … e soggiogato!”
    “Beh… questa è la parte migliore non credi? Sei stato ridotto ai miei piedi! E la cosa ti eccita da morire, dai non negarlo! Quindi ora ti metto io di fronte a una scelta, però devi decidere senza usare la testa, ma di cuore e d’istinto… capito!?”
    “E in cosa consiste la scelta?”
    “Semplice! O non faremo mai più niente di tutto ciò, oppure rifacciamo il lancio della moneta, così puoi avere la possibilità di riscattarti. Oppure abbassi lo sguardo e mi chiedi scusa e ammetti che vuoi rimanere così, cioè il mio dolce e ubbidiente schiavetto. Pensa però che non ci sarà un limite di tempo come ieri o stamattina, ma sarà così fino a quando andrà bene a entrambi…. ti dò massimo un minuto di tempo…”
    Cavoli era un’ardua scelta. L’opzione di tornare a prima non l’avevo neanche presa in considerazione, ma quella di una possibile vendetta sì. Però pensavo anche “ma che vendetta?”. Ero eccitato come non lo ero da tempo e poi aveva scelto pure una bella situazione: porno a tema di seguito per oltre un’ora. In più continuavano a scorrere nella tv e lei al momento della proposta aveva il mio cazzo in mano e lo muoveva con fare suadente. E con lo stesso fare suadente erano la sua voce e il suo sguardo.
    Era evidente che fosse una trappola, una piacevole trappola; e io non avevo via d’uscita! E allora con voce un po’ rauca e rassegnata dissi:
    “Mi scusi mia Signora non volevo offenderla …”
    “Bravo … così ti voglio …”
    E così facendo prese a baciarmi con molta foga nel mentre che muoveva la sua mano sempre di più.
    Io ero come in trance, e nelle sue mani … difficile non ammetterlo. Venni quasi subito scoppiando letteralmente. E lei in tono compiaciuto e divertito disse:
    “Ma come? Già venuto!?!? Complimenti eh?”
    “Merito tuo, lo sai!”
    “Beh… grazie! Però ti ricordi ieri a quest’ora che dovevi fare? Dai, muoviti ora, completamente nudo e a fare i piatti!!!!”
    “Sì signora”.
    Mi misi a sistemare subito la cucina mentre lei andò nella zona notte.
    Terminato di lavare i piatti e riassettare andai subito da lei, che mi attendeva già nel letto, per soddisfarla come sempre con la mia bocca. Però notai una cosa: si era completamente depilata! Non lo aveva mai fatto prima. Allora le chiesi come mai e lei disse che era per sentirsi ancora più comoda e per farmela gustare meglio.
    In effetti aveva ragione, mi rendeva il compito ancora più semplice e piacevole.
    Anche il quel momento fui costretto a stare là per 2 suoi round, che nel complesso durarono almeno 1 ora e mezzo.

    (continua)

  • fottutoschiavo

    Membro
    30/08/2025 12:41

    3

    In seguito ci preparammo per fare un giro in paese sentendo alcuni miei amici che lei aveva conosciuto l’anno prima per la prima volta che era venuta là con me.
    In giro avevo paura e vergogna che si comportasse come in casa, invece si comportò come se non ci fosse questo nostro accordo.
    Andammo nel bar dove ci eravamo dati appuntamento e ci ritrovammo noi due e due altre coppie:
    Gianluca e Martina, lui 28 anni e lei 23; stanno assieme da 3 anni, entrambi bella presenza; lui gioca a calcio e quando può va a correre, mentre lei con una 3° e fisico ben messo;
    Gigi ed Elena, lui 26 e lei 24 anni, assieme da 1 anno e mezzo; lui un po’ di pancetta, ma comunque di grossa corporatura e lei esile con una 1° di seno, ma comunque gran bel fisico.
    Parlammo del più e del meno, di com’era andato quell’anno senza vederci, anche perché noi tra impegni e lavoro mio non potevamo mai andare in paese. Ci si scambiava qualche saluto tramite messaggi tra noi ragazzi, anche perché eravamo noi che comunque ci conoscevamo, anche se ci vedevamo sempre e solo per un mesetto massimo d’estate e le nostre ragazze solo di conseguenza.
    Comunque Gianluca, durante le chiacchiere, esordisce con la proposta di andare con la sua macchina che può contenere fino a 7 persone a casa sua per mangiare e poi in un paese, più vicino al mare, per andare a ballare e noi accettiamo.
    Rientriamo subito a casa per prepararci. Io impiegai, come sempre, molto meno tempo di Elisabetta, ma quando si presentava il risultato per me era sempre spettacolare!
    Questa volta aveva un vestito lungo, nero, che lasciava intravvedere solo le scarpe nere, tacco 12. Era un vestito era monofascia aderentissimo di un tessuto molto morbido e con due profondi spacchi ai lati che arrivavano fino al termine della coscia e sotto s’intravvedevano un perizoma sottilissimo e il reggiseno. Trucco normale con un rossetto non molto acceso.
    Lo metteva spesso quel vestito perché le piaceva tanto e piaceva molto anche a me.
    “Beh? Come sto?”
    “Sei bellissima amore!”
    “Grazie tesoro!” e mi diede un bacio a stampo.
    “Dai però ora dobbiamo andare sennò facciamo tardi”
    Presi le chiavi della macchina e andammo a casa di Gianluca. Arrivammo a casa sua e ci accolse; era solo.
    – Ciao ragazzi prego entrate! Martina è ancora su che si sta facendo bella!
    Così dicendo fece entrare prima Ely e poi io e lui la seguimmo. Notai come le fissasse il sedere … in effetti lui non l’aveva mai vista così in tiro.
    Arrivati nel salone e ci offrì da bere uno spritz che bevemmo accomodati nei divani, lui in quello da due posti mentre noi in quello da 3, disposti uno a 45 gradi dall’altro come a formare un angolo.
    Gianluca: “Complimenti Ely! Stai troppo bene così!”
    Elisabetta: “Grazie! Ma non devi esagerare!”
    Gianluca: “Credimi non esagero affatto! Vero Dany?”
    Io, anche se un po’ contrariato: “Certo! Hai proprio ragione! Per quello che mi sono messo con lei!”
    Gianluca: “Ely, come ti trovi qua in paese?”
    Elisabetta: “Devo dire che si sta molto bene: c’è pace, c’è tranquillità e poi io e Dany possiamo stare tranquilli … a fare quello che ci pare!”
    Gianluca: “E bravi monellacci!”, facendo una risatina)
    A quel punto ci interrompe l’ingresso di Martina, anche lei con un vestitino, ma verde acqua aderente a metà coscia con scollatura e legato dietro la schiena, tacco sui 10 cm, insomma era molto sexy anche lei.
    Bevemmo ancora tutti e 4 sul divano ma stavolta le ragazze assieme e noi assieme in attesa di Gigi ed Elena.
    Finalmente arrivarono, lui come noi in camicia e jeans e lei vestito a fascia aderente rosso.
    Ci sedemmo a tavola e mangiammo e bevemmo anche un po’, tanto che tutti entrammo in confidenza e ci mettemmo a scherzare e ridere nel divano, però tutti misti e non più per coppie.
    Infatti ci trovavamo, in ordine: io su un bracciolo con a fianco Gigi; Martina e Elena tra gli altri 2 braccioli e Ely, in modo da formarsi il loro angoletto a tre e poi Gianluca, a fianco di Ely, rivolto verso noi ragazzi. Bevemmo ancora degli amari e eravamo tutti in sintonia, tanto che pure Gianluca era troppo vicino alla mia Ely, ma comunque non ci feci gran caso.
    Però tutto quell’alcool non fermava i nostri piani per andare a ballare.
    Ci sedemmo in macchina in ordine di coppie, con Gianluca alla guida e partimmo. In macchina eravamo tutti tranquilli e allegri e in una mezz’ora arrivammo a destinazione.
    La discoteca era normale all’aperto con i vari privè intorno alla pista. Noi ragazzi tramite un amico di Gigi riuscimmo a prendere uno di quelli rialzati a bordo pista mentre le ragazze andarono in bagno.
    Al loro ritorno ordinammo una bottiglia di vodka alla fragola. Gianluca fece i drink nei bicchieri e li fece molto forti!
    Infatti eravamo tutti un po’ ‘storti’, tranne lui e Gigi che reggevano di più. Le ragazze andarono a ballare in pista e noi stavamo sui divanetti. Cavoli ballavano veramente in maniera decisamente sexy, tanto che qualcuno tentava di abbordarle, ma loro li snobbavano e noi ridevamo.
    A un certo punto Gianluca mi dice, di spalle a Gigi:
    “Cazzo Dany! Senza offesa ma Ely è veramente bona! Ci credo che qualcuno ci prova ad abbordare”
    Io, ubriaco scemo, risi e gli dissi che aveva ragione; lui replicò
    “Ringrazia che sta con te! Sennò le sarei saltato addosso e non ti dico che le avrei fatto!”
    “Ahahah!!!! Ma che dici!!!! Poi comunque sei fidanzato e lei è stata ardua da conquistare!!!!
    “Dai tranquillo lo so che sono fidanzato!!! Ahahah!!!!”
    Così si chiuse il nostro discorso e noi scendemmo dalle nostre ragazze. Ognuno ballava in modo sexy con la propria ragazza e a volte per gioco avveniva uno scambio di coppie.
    Tutti ballavamo in questi scambi di coppia anche abbastanza affiatati, però le attenzioni che dava Gianluca a Ely erano molto più dedicate: infatti quando lui si avvicinava a lei le si strusciava o la teneva per i fianchi; ma a volte vedevo che le sue mani si avvicinavano più pericolosamente verso al sedere … insomma sarà stata anche colpa dell’alcool, ma comunque i freni inibitori li aveva lasciati da qualche altra parte.
    D’altro canto vedevo Elisabetta comunque tranquilla, non si spostava e rideva. La stessa cosa faceva Martina, che però non sapeva, come Ely, ciò Gianluca mi aveva detto prima.
    Continuammo per molto, poi io e Gigi lasciammo la pista per riposarci un po’ mentre le ragazze con Gianluca continuavano ancora a ballare come prima. Poi anche lui tornò nei divanetti.
    Da lì a poco decidemmo di andare via. Il viaggio si presentava tranquillo, i posti erano sempre gli stessi e accompagnammo prima Martina che abitava più vicino e dopo arrivammo a casa di Gianluca, dove io e Gigi avevamo lasciato le nostre macchine.
    Entrammo a casa sua per prendere le chiavi della macchina e nel giardino salutammo Gigi ed Elena che avevano già le chiavi della macchina a portata di mano e se andarono, mentre Ely cercava le chiavi dentro la sua borsetta senza alcun risultato. Motivo per cui entrammo in casa, dove le trovammo sul tavolo del salone.
    E allora Gianluca esordì:
    Gianluca: “Per fortuna che erano qua! Sennò non potevi proprio spostare la macchina se non ti facevi portare il doppione”
    Io: “Cavoli! Hai proprio ragione! Saremmo stati veramente nella merda”
    Elisabetta: “Parla per te! Io ti avrei aspettato nella casa mentre tu scendevi giù fino a Cagliari a prendere il doppione”
    Gianluca “Dai, le avremmo fatto compagnia noi!” e così facendo mise una mano nella spalla a Ely come per rassicurarla.
    Elisabetta: “Beh, ho notato che di sicuro non sarei morta di noia qua con voi!”
    Gianluca: “Perché non vi fermate per un ultimo bicchierino?”
    Io: “No Gianluca, grazie ma come se avessimo accettato: siamo troppo stanchi e io mi sento in coma!”
    Gianluca: “Macché! Tranquillo, venite e sedetevi sul divano!”
    Così dicendo prese la mano di Ely e quasi la trascinò di peso verso il divano più largo. Io mi sedetti sopra i 2 braccioli nell’angolo, come per far sembrare che fossimo di fretta.
    Gianluca: “Dai che prendete? L’amaro alle erbe di prima? Dai che vi è piaciuto tanto!!!
    Io: “Va bene… ma solo un bicchiere e poi fuggiamo”
    Elisabetta: “Lo stesso anche per me!”
    Gianluca: “Ok, allora vado a prenderli! Giusto un attimo”
    Nel mentre che per pochi istanti eravamo rimasti soli, Ely mi guardò e rise in modo buffo, dicendomi sotto voce: “Ma questo non si scarica mai??” e io risi di conseguenza….
    Gianluca tornò e si sedette a fianco di Ely perché io ero dall’altra parte, nei braccioli.
    Parlammo ancora del più e del meno e Gianluca ogni tanto faceva molto velatamente la mano morta per toccare le gambe accavallate o la spalla di Ely. Io lo notavo, ma non sembrava niente di male.
    Gianluca: “Altro giro?”
    Io: “No dai dobbiamo andare!”
    Gianluca: “Dai, ancora un attimo!”
    Elisabetta: “Voi siete matti, a me gira già la testa”
    Io: “E va bene, dao; l’ultimo e poi a dormire che sto crollando!”
    Gianluca: “Ok porto qua la bottiglia però perché sennò devo fare avanti e indietro con i bicchieri!”
    Così andò a prendere la bottiglia e io nel mentre accarezzavo un po’ i capelli di Ely rassicurandola che avremo fatto in fretta e quindi saremo fuggiti a casa, anche perché stavo proprio crollando; Ely aveva bevuto lo stesso molto, ma comunque era più sveglia di me.
    Ritornato, versò nei nostri bicchieri l’amaro quasi a straripare il bicchiere, mentre anche se Ely non ne voleva più, Gianluca riempì un altro mezzo bicchiere pure a lei.
    Parlammo per un bel po’ ancora, e Gianluca faceva in modo che il mio bicchiere fosse sempre pieno, mentre lui comunque sorseggiava lentamente il suo e Ely la lasciò un po’ tranquilla.
    Passavamo da cose più innocenti o esperienze di quando eravamo giovani a argomenti sempre più particolari e intriganti: esperienze passate mie e sue e simili, ma sempre senza porre certe domande a Ely per non crearle imbarazzo. Lei ascoltava divertita e a volte commentando o ridacchiando.
    Io a quel punto mi dovetti però sistemare nel divano piccolo di fronte a loro, anche perché a restare sul bracciolo ero scomodo e non mi sentivo neanche le gambe. Continuando ad ascoltare ea parlare alla fine stavo iniziando a sbiascicare le parole e mi sdraiai di fronte a loro con momenti in cui alternavo gli occhi aperti ad altri invece in cui li tenevo chiusi.
    Mi sentivo come in un altro mondo e con gli occhi chiusi potevo solo sentire i loro discorsi … si vede che lui mi pensava addormentato, perché alla fine iniziò a porre a lei delle domande più dirette.
    “Dai, visto che Dany ci ha abbandonato per un po’? è giusto farlo riposare … senti, allora posso chiederti qualche cosa della vostra vita sessuale? Tu sei bellissima e io sono curiosissimo!”
    “Ma dai, poi mi fai imbarazzare! E poi che mi vuoi chiedere di così particolare?”
    “Nulla di che, tipo: cosa guardi in un uomo?”
    “Beh, dai, fondamentalmente il fisico è logico! Dev’essere ben piazzato e poi se ha pure un bel sedere!”
    Partì una risata tra i due.
    “Beh dai, allora io dovrei essere apposta per te! Vuoi vedere il mio sedere?”
    “Ma sei matto!? Guarda che c’è Dany qua di fronte!”
    “Ma non lo vedi che è in coma? E poi che male c’è? Non posso togliermi la camicia a casa mia?”
    Al che io aprii un minimo un occhio per vedere Cosa accadeva e potei notare lui, di spalle a me e di fronte a lei, slacciarsi la camicia piano piano e con la scusa di non riuscire a sbottonare alcuni bottoni renderla partecipe nell’aiutarlo. Elisabetta per farlo smise di tenere accavallate le sue gambe che ora negli spacchi rimanevano nude quasi fino all’inguine, lasciando la striscia di gonna scorrere in mezzo fino a terra.
    “Visto? Che ne pensi? Non sono di tuo gradimento?”
    Lei, sottovoce: “… mmm beh sì, non sei affatto male! Hai anche la tartaruga! Ma ti depili fisso per avere così pochi peli?”
    “No no… me ne escono sempre pochi…”
    “Complimenti!”
    “Grazie! E non male anche le tue cosce” e così dicendole le passò la mano lungo tutta una coscia, in modo dolce ma deciso, fino alla fine dello spacco per poi toglierla.
    Lei non si spostò, anzi rimaneva là, ferma a fissare quella mano. Rispose: “Grazie anche a te! … tutto grazie alla palestra!”
    Gianluca la incalzò: “E che vizi avete tu e Dany?”
    “Mmmm non so se dirtelo, perché sennò potresti pensare male!”
    “Dai, dimmi! Ti prometto che non dico nulla a Dany!”
    “Sicuro! Non per altro sono cose comunque un po’ imbarazzanti! Ma soprattutto per lui!”
    “Cos’è, impotente?”
    – Nooooo!!!! … dai te lo dico…”
    E là iniziò a raccontargli tutta la vicenda, dall’amica ai filmati e a quello che accadeva dentro casa nostra. Ero là di fronte, però non sapevo come reagire. Ero incazzato umiliato, ma mi accorsi che ero anche eccitato!!!!
    Non ci volevo credere! Lui commentava con un misto di commiserazione e eccitazione.
    “Poveretto… però anche fortunato a essere tuo!”
    “Perché piacerebbe anche a te?” chiese lei divertita.
    “Col cazzo! Io semmai faccio il contrario! Sai, anche con Marty mi capitano certi giochetti ogni tanto, però anche con manette vibratori eccetera …”
    “Veramente!?!? E io che pensavo di essere pazza io!”
    “No, no .… – e così dicendo intanto Gianluca e si alzò e diresse dietro la spalliera del divano – ogni tanto bisogna mettere un po’ di pepe nel rapporto” – e iniziò ad accarezzare le spalle in modo delicato, tanto da provocarle dei brividi – “sai lui certe cose non te le può dare, ma le prova in prima persona – e prese a massaggiarla delicatamente – “ma chiudi gli occhi e immagina … il sentirsi inerme e senza pensieri se non per chi hai davanti … sentirsi un suo oggetto e godere nel farlo, godere nel sentirsi di sua proprietà”
    Lei si stava lasciando trasportare da quelle parole quasi sussurrate in modo seducente, teneva gli occhi socchiusi e spostava la testa per assecondare i movimenti di Gianluca. Lui le spostò pure la parte di tessuto che copriva la spalla e lei assecondandolo fece passare sopra il braccio per farla rimanere sotto l’ascella e lasciare tutte la spalle nude.
    Ogni tanto lui mi osservava, sicuramente per vedere se io potessi accorgermi di qualche cosa. Ma io rimasi lì, in silenzio e immobile, sperando che non si accorgessero della mia situazione e pensassero che stessi dormendo. Strana sensazione, mi sentivo come se fossi io in torto, come se loro fossero la coppia e io fossi il terzo incomodo che faceva il guardone, come se rischiassi che mi linciassero qualora si fossero accorti di me.
    Lui non percepì nessuna reazione da parte mia e allora lo vidi che, oltre alle mani, appoggiava la sua bocca su quelle spalle e su quel collo, salendo anche nei lobi delle orecchie e sussurrandole frasi tipo “devi lasciarti andare a me”, “prova vedrai che ti piacerà”, “vedrai che non potrai farne a meno dopo aver provato” e tante altre che ora non ricordo.
    Alla fine lei, a queste parole sussurrate, prese a rispondere con dei semplici “sì” … sembrava come in trance nelle sue mani.
    E allora lui le disse: “Dai … dimostrami quanto lo vorresti … prova tu a farmi un bel massaggio …”
    Con voce sussurrata calda ed eccitata lei rispose “sì”.
    Allora lei aprì gli occhi e il primo sguardo che diede fu a me; ma vide che io ero un sasso. Lui le avvicinò quel resto di bicchiere e lei lo bevette praticamente d’un fiato e si alzò.
    Ora i posti erano scambiati: lui si era messo seduto con solo i jeans praticamente di fronte a me, fissandomi con una specie di sogghigno nel volto. Lei era dietro la spalliera dov’era seduto lui, che nel mentre si riversò un altro bicchiere di amaro e mentre sorseggiava lei iniziò il suo massaggio. Iniziò dalle spalle, poi corse lungo il collo … era molto sensuale nelle movenze. Piano piano le sue mani si trasferirono nel petto e sugli addominali, mentre con la bocca gli baciava e leccava le spalle e il collo.
    Non l’avevo mai vista così. Aveva una carica erotica indescrivibile … e lui nel mentre le faceva vari complimenti, e rincarava la dose dicendo cose del tipo:
    “Ma lo vedi il tuo ragazzo come dorme sogni tranquilli mentre tu sei mia? Dai chiedimelo, chiedimi di essere mia … chiedimi di essere un mio oggetto, un giocattolo senza valore … ti voglio sentir implorare…”
    “Ti prego voglio essere tua , almeno per stanotte, ho bisogno ti prego …”
    “Mmmmm … che brava… ti eccita questa cosa vero? Ammettilo che lo preferisci …”
    “Sì lo voglio, mi ecciti …”
    “Vedi? Guarda che sta avvenendo dentro i miei pantaloni … ti piace eh?”
    Lei osservò il pacco bello gonfio … e con le mani, quasi d’istinto, iniziò ad accarezzarlo e a toccarlo.
    “Sì … sembra anche molto bello, un bel cazzo, grande il giusto ….”
    “Dai vieni qua di fronte in piedi …”
    “Certo Gianluca”
    Era ancora con i tacchi e quel suono risuonava in tutta la stanza; si mise di fronte a lui che sospirò in segno di beatitudine.
    “Ma quanto sei bella Elisabetta … come mi hai detto che ti deve chiamare Dany?”
    “Signora”
    “Ecco … e tu allora come mi dovresti chiamare?”
    “Signore …”
    “Brava schiavetta … così ti voglio … ora ti meriti un regalo …!”
    E così dicendo le indicò con gli occhi il suo pacco e lei si mise in ginocchio, iniziando ad aprirgli i jeans.
    Involontariamente mi mossi e loro si fermarono di scatto.
    Lei, a voce bassa: “Non me la sento qua … lo hai sentito? Magari si sveglia e succede un casino!”
    “Dai se vuoi sentirti più tranquilla saliamo su in camera”
    Allora spensero le luci e salirono al piano superiore, facendo molto silenzio. Io rimasi là immobile per un po’, poi vedendo che la situazione era tranquilla, illuminato solo da una tenue luce in penombra salii le scale, arrivai di fronte alla camera e notai la porta aperta per circa 5 cm … c’era solo la luce di una abatjour accesa e quindi non potevano notarmi, mentre io potevo vedere abbastanza bene loro.
    Non sapevo esattamente quanto tempo fosse passò da quando erano saliti a quando arrivai io, ma la scena che mi trovai davanti era molto esplicita: il suo reggiseno era a terra di fronte alla porta e lui era seduto nel letto; lei, in ginocchio di fronte a lui, con il vestito sceso ormai all’ombelico, si stava letteralmente affogando con il suo cazzo in bocca.
    La cosa che però mi colpì in particolare era che lui le aveva preso i capelli a coda di cavallo e la tirava a suo piacimento su e giù, facendole vari complimenti su come lei glielo succhiava.
    A un certo punto la fermò. E solo allora ebbi modo di notare il suo cazzo: mentre il mio è una misura standard, il suo sarà stato almeno 20cm e soprattutto era molto grosso!
    A un certo punto lui guarda mentre lei è sempre in ginocchio di fronte a lui e le chiede;
    “Beh? Che ne pensi? Ti piace?”
    “Certo! È un bel giocattolo …”
    “Lo so … ma io non mi riferivo a quello … ma alla tua posizione, in ginocchio ai miei piedi … rispondi sincera anche se penso di sapere la risposta”
    “Sì Signore è molto intrigante come cosa”
    “Brava … e nel sesso usi precauzioni?”
    “Sì, uso la pillola”
    “Dai bene allora, perfetto! … posizione preferita?”
    “Io sopra e lui sotto …”
    “Vedrai che con me saranno preferite tutte … ora finisci di toglierti del tutto il vestito dai …”
    Lei come un automa si alzò e lo levò, rimanendo in perizoma e tacchi.
    “Brava ora rimani in piedi e appoggia la faccia nel letto”
    “Sì signore”
    Io potevo vederlo solo lateralmente, ma lo spettacolo che offriva a lui sicuramente era una meraviglia. Lui le passò la mano tra le cosce e esclamò: “Si vede che ti piace tanto questo gioco” e le fece togliere il perizoma e poi rimettere in quella posizione.
    La prese con le mani nei fianchi e le puntò l’ingresso: senza fare molta fatica con un po’ di decisione era già dentro, tutto. Lei fece un mugolio soffocato con la faccia nelle coperte per non far troppo rumore e nel mentre lui si muoveva in modo deciso tenendola per i fianchi e sbattendola, fino a sentirla fare un urlo soffocato. Poco dopo venne anche lui e io fuggii subito giù per timore che qualcuno poté andare in bagno.
    Dopo un bel po’ di tempo si sentì infatti rumore del bagno e della doccia.
    Scese Gianluca e mi vide sveglio nel divano. Era in boxer e mi disse:
    “Hey Dany, tutto ok?”
    Io, facendo finta di essere rincoglionito: “Ciao Gianluca. Certo! Ma mi sono addormentato? Dov’è Ely?”
    “Sì, … hai fatto almeno 3 orette di sonno… se non ti dispiace a Ely ho offerto di farsi una doccia e dopo di coricarsi nel mio letto; se non ti dispiace io sto qua con te, va bene?”
    “Certo povera …”
    Così stavolta mi addormentai veramente per altre due ore buone.
    Al mio risveglio era già mattina inoltrata, Gianluca era in salone che preparava il tutto per la colazione quando Ely scese con addosso una sua camicia che le faceva praticamente da vestito. Fu un colpo per me. Lei mi diede un bacio e si sedette al tavolo con noi per bere un caffè.
    Per tutto il tempo non mi guardò negli occhi e la situazione era un po’ gelida in quel salone.
    Finita la colazione lei andò a prepararsi e Gianluca mi chiese se ci rivedevamo la sera.
    Risposi che glielo avrei fatto sapere e io e Ely salimmo in macchina per ritornare a casa.

    (continua)

  • fottutoschiavo

    Membro
    30/08/2025 16:30

    4

    La giornata la passammo letteralmente come due zombie a casa, tanto che anche la sera non uscimmo.
    Lei però era molto strana, le si leggeva in faccia che aveva paura e vergogna che io potessi scoprire qualche cosa, tant’è che pure parlando lei rimaneva molto timida e comunque distaccata.
    Non facemmo neppure sesso. Era completamente un’altra persona.

    Il giorno dopo decisi di farla sentire più tranquilla: mi misi la sveglia prima di lei, preparai la colazione e rimasi nella mia divisa da schiavetto: cioè nudo.
    Entrai in camera e lei era ancora addormentata sul letto con una canotta e un perizoma bianchi. Mi avvicinai piano piano, salii sul letto e mettendomi in basso tra le sue gambe iniziai a accarezzare l’interno coscia e sopra il perizoma.
    Lei era ancora in dormiveglia, ma gradiva. E allora al posto delle mani iniziai con la bocca. Mi ero anche appena fatto la barba, di proposito per essere più liscio. Iniziai a baciare sopra il perizoma e lungo l’interno coscia, passando anche la lingua molto delicatamente.
    Poi piano piano spostai il perizoma e iniziai a leccare dolcemente.
    Lei era ancora la in dormiveglia, ma però gradiva perché iniziava ad accarezzarmi la testa.
    Però a un certo punto ebbe un sussulto. E mi fece:
    “Ma che fai!?!?”
    “Faccio ciò che serve alla mia signora per farla stare bene, visto che ieri ti vedevo un po’ strana …”
    “Ma così di punto in bianco? Tu sei pazzo!”
    Però non si spostava.
    “Sì, sono pazzo della mia Padrona … l’ho disturbata, Padrona? Posso avere l’onore di continuare?”
    A quelle domande lei si trasformò di nuovo.
    “mmmmm, ma certo schiavetto mio … è il tuo premio per la colazione … gustala tutta!”
    E così dicendo si sfilò il perizoma e la canotta e allargò le gambe.
    E io mi ci buttai in mezzo. Leccai per bene. Avevo troppa voglia, da tre giorni prima perché non mi ero neanche masturbato visto che comunque eravamo praticamente sempre insieme. Io leccavo e rileccavo fino a farla venire per una prima volta … però ormai ero addestrato e sapevo benissimo che non mi dovevo muovere, ma dovevo continuare fino a quando diceva lei.
    La seconda volta venne ancora più forte, premendomi con le mani perché io arrivassi meglio e più a fondo. Non so se fosse ancora rincoglionita dal sonno, ma urlando e gemendo fece gran casino e la sentii gridare chiaramente: “DAI! GIANLU! SCOPAMI!!!”
    Io mi sentii un po’ umiliato a quelle espressioni, ma ero anche eccitato e preso dalla parte, sicché continuai come se nulla fosse fino alla fine.
    Dopo fui sicuro che Ely non si era accorta della sua esternazione perché si mise ad accarezzarmi la testa e rifarmi i complimenti come fossi un cagnolino. Quindi mi ordinò di preparare di nuovo il caffè e di riportarglielo la a letto visto che quello che le avevo portato prima si era raffreddatp
    Una volta vetiti andammo a fare una passeggiata. Lei era più tranquilla, anche se comunque si capiva che aveva qualche cosa … e io sapevo cosa!
    Comunque sia tornammo a casa e anche se lei non chiese nulla io mi spogliai subito e mi misi a cucinare. Lo so, sembrerà un cazzata, ma mi dava fastidio vederla così in colpa e avrei fatto di tutto per farla stare meglio. Ero arrapatissimo perché non avevo scopato e neanche mi ero masturbato per tre giorni e nel mentre erano successe tutte quelle cose.
    Lei vedendomi già così, in quel ruolo di schiavetto servile, rimase un po’ spiazzata, e mi disse:
    “Ma come mai così?”
    “Scusa, ma me lo hai detto tu due giorni fa del patto dentro casa e pensavo fosse sottinteso che tu lo volessi…”
    Le sfuggì una risata: “Dai, allora vedo che ti piace veramente tanto questo tuo ruolo vero?”
    “Sì mia Signora”
    “Bravissimo schiavetto … mentre tu cucini e fatichi io vado a mettermi a mio agio …”
    Io nel mentre mi rimisi a cucinare e dopo un po’ tlei ornò con un altro vestitino nero che arrivava fino a metà coscia e non passava inosservato il fatto che sotto non avesse intimo.
    Io la guardai e rimasi subito eccitato. Lei guardò il mio rigonfiamento fra le gambe e rise questa mia reazione. Allora si sedette al tavolo come una persona a un ristorante e da come si atteggiava era chiaro che sembrava come se io fossi un semplice cameriere.
    Io impiattai e portai al tavolo e solo allora mi sedetti fianco a lei. Mangiammo molto tranquillamente, parlavamo anche del più e del meno, e io le chiesi com’era stata per lei la serata precedente. Mi rispose:
    “Mi sono divertita molto sai? Comunque dovremmo ri-organizzare …”
    “Eh sì, anche io mi sono divertito … comunque scusami per l’essermi addormentato, non volevo lasciarti là da sola con Gianluca ad annoiarti, mi avresti dovuto svegliare”
    “Tranquillo, abbiamo chiacchierato un po’ per conoscerci meglio”
    “Ma lo hai notato come ti stava sbavando dietro anche in discoteca?”
    “Eh sì che l’ho notato”
    “E non sai che mi ha detto!”
    Lei si illuminò: “Mmmm, dai … e che ti ha detto?”
    “Di ringraziare che eri la mia ragazza e che era sa sua volta fidanzato, sennò non m’immaginavo che ti avrebbe fatto!”
    • Addirittura!? E tu?”
    “Io ero mezzo brillo e mi sono soltanto messo a ridere”
    “Ma come? Uno ti dice una cosa del genere e non gli dici nulla?”
    “No dai, comunque era solo un modo come un altro per dirmi che eri splendida!!!! Che poi nno pensare che io ci possa rimanere male dalla tua risposta, ma anche tu, forse complice dell’alcool, lo guardavi con un certo interesse … ammettilo …”
    Ely divenne rossa e abbassò lo sguardo.
    “Ma che dici! È un bel tipo, certo; ma non ho pensato a nulla di che nei suoi confronti. E poi perché dici così?”
    “Premesso che sono tranquillo e non devi imbarazzarti o cose simili, l’ho notato da come lo guardavi e dove lo guardavi; da come lui rimaneva dietro di te e si appoggiava e tu tendevi a indietreggiare verso di lui”.
    Lei non rispose … era visibilmente imbarazzata. Allora io mi alzai e mi misi a massaggiarle le spalle e le dissi:
    “Tranquilla non c’è nulla da vergognarsi. Facciamo una cosa: tu parla tranquilla e dimmi ciò che vuoi. E pensa che io sono il tuo schiavetto e tu la mia padrona, hai tutto il controllo su di me. Per cui la supplico, mia Signora, mi riveli quello che Lei pensa, lo desidero … mi faccia felice” e iniziai a baciarle il collo.
    Lei rimase in silenzio per una trentina di secondi; poi mi disse:
    “Sicuro?”
    “Sì mia padrona”
    “Non ti offendi di niente?”
    “No, di niente mia Padrona, ho scelto io di chiederle di dire tutto”
    “Dai, e va bene mio schiavetto …. vieni sul divano … ma non voglio che mi guardi negli occhi”
    Andammo a sederci sul divano e mi misi a fianco di lei.
    “No, non hai capito … non voglio vederti in faccia, quindi vai giù …”
    “Va bene Signora”
    Mi misi in ginocchio di fronte alle sue gambe e iniziai la mia ormai consueta opera.
    “Sì, mi piace, mi piace come fa … com’è deciso e come sa giocare le sue carte … al contrario tuo lui è decisamente più dominante e secondo me è anche molto dotato”
    Così dicendo piano piano era sempre più calda e eccitata, fino a esplodere di piacere come una pazza.
    A quel punto dopo che lei era venuta io mi rialzai e lei, notando la mia eccitazione, mi chiese:
    “Scusami tanto amore se te lo chiedo … ma ho notato che sei eccitatissimo .. forse perché ti ho detto quelle cose su di lui?”
    Io a quella domanda mi raggelai e diventai bordeaux dalla vergogna. Ma risposi.
    “Aiuto … beh, ammetto sinceramente che mi ha fatto un po’ effetto …”
    “Solo un po’? Ti piace fantasticare su cose del genere per caso? Ora dimmi tu piuttosto, ma sincero e diretto …”
    Mi tirò invitandomi a edere sul divano e immediatamente mi prese il cazzo fra le mani e iniziò a muoverlo. Cavoli mi sentivo in uno stato indescrivibile, un misto tra eccitazione e vergogna nello stesso tempo.
    “No, dai, tranquilla …”
    “Mmmm … ti ricordi prima appena rientrati che mi hai parlato tu del patto delle mura di casa?”
    “Beh sì, … ma che c’entra ora?”
    “C’entra eccome … perché te lo ordino … e se mi rispondi sinceramente forse dopo potrai avere un premio … capito schiavetto?”
    Ero con lei che me lo maneggiava, eccitato umiliato e messo pure alle strette. Allora dovetti cedere.
    “Sì mia signora … le dirò tutto …”
    “Bravo schiavetto, allora sentiamo che hai da dirmi”
    “Da quando siamo arrivati qua e hai iniziato questo gioco mi hai destabilizzato. Non avrei mai pensato che mi piacesse farmi usare come fai tu. E quando Gianluca mi stava dicendo quelle cose in discoteca e poi si avvicinava a te e ballavate in modo sensuale insieme, e poi dopo che a casa sua eravate praticamente soli voi due in un divano con me di fronte come se fossi io l’estraneo della coppia, beh ho notato una certa eccitazione in me … e le ulteriori conferme di questo piacere le ho avute il giorno dopo, che anche se non ci avessi fatto nulla, ma dubito e comunque non lo so, sei uscita dalla sua camera solo con la sua camicia addosso e ho notato che non avevi neanche il reggiseno … ma poi stamattina quando sei venuta … hai detto il suo nome ad alta voce …”
    “Sicuro che l’abbia fatto?”
    “Sicurissimo credimi”
    “Posso farti notare una cosa? Dicendomi queste cose ti sei proprio eccitato … tu sei un maiale!! E pensare che avevo paura di affrontare questa mia fantasia con te! Anche a me dal primo giorno qua mi si è stravolto tutto, credimi; e sentirti dire certe cose mi eccita ancora di più, sai?”
    “Veramente?”
    “Certo … sembrerà una cazzata, ma se mi eccita sottometterti completamente non mi piacerebbero anche certe cose? E se tu sei veramente il mio schiavetto allora dovrebbero essere eccitanti certi tuoi pensieri… o no?”
    Io stavo per venire e lei lo vedeva.
    “Mmmm … sì, mi eccita mia Signora …”
    “Dai, bravo, così …. vieni pensando a me che mi faccio scopare da lui !”
    “Mmm, siiiiìììì”
    “E tu inerme, di fronte, che puoi al massimo masturbarti perché sei uno zerbino e niente più … voglio vederti venire, ma da schiavetto quale sei … dai…., pensa che tu mi lecchi soltanto, lui invece mi la scopa … pensa che tu puoi solo leccarla, mentre lui e solo lui mi scopa ahahhahaha”
    “Sto venendooo!!!!”
    Venni tutto quanto sulla sia mano. Anche stavolta impiegai poco tempo a venire.

    Lei andò a lavarsi la mano e tornò da me in salone.
    Non ci dicemmo una parola. Guardammo un film e poi ci alzammo per andare a prepararci: per cena dovevamo andare a casa di Gigi.
    La vedo ed è vestita semplice, con un jeans chiaro aderente e un top nero; trucco leggero e cappelli sciolti.
    Saliti in macchina iniziammo a chiacchierare tranquilli. Però poi, cavalcando ormai l’onda, io le dissi:
    “Sei sempre bellissima; secondo me ti guarderà anche oggi, pure se non sei in tiro”
    Lei, ridacchiando divertita: “Tu dici? Beh, se mi guarda come l’altra volta anche se sono vestita in modo semplice allora vuol dire proprio che quello che ti ha detto l’altra volta è vero!”
    “Mmmmmm secondo me lo farà … fai una scommessa?”
    “Ahahah!!!! Che scemo! E poi che potresti mettere come posta della scommessa, se ormai sei mio e non hai nulla che ti appartiene?”
    Io, mezzo umiliato, ma divertito: “Dai giocavo! Comunque hai ragione, … ma qualche cosa posso ancora scommetterla”
    “E cosa? sentiamo …”
    Ero imbarazzato e risposi, sperando di chiudere il discorso: “No dai nulla, era una stupidaggine”
    “No, no, ora me lo dici, … non puoi lanciare il sasso e nascondere la mano!”
    “Beh non prendermi per scemo … potrei mettere in palio la possibilità pure di lasciarvi soli …”
    “Ahahah!! Lo faresti veramente!?”.
    Era chiaramente incuriosita.
    “Sinceramente non lo so, magari non ne avrei le palle …”
    “Hai ragione … che poi potremmo farla lo stesso la scommessa! Però poi se è così ne avrai le palle e tu lo farai … va bene?”
    “ mmmm … dai va bene … però a una condizione: se affronto la scommessa e accade qualche cosa tu dovrai dirmi tutto. Se allora sarà così, la mia scommessa è che secondo me ti guarderà e lo farà come l’altro giorno”
    “Ok … mi sembra giusto che se avviene qualche cosa io te lo debba dire …. allora accetto la scommessa!!”
    Così dicendo ci stringemmo la mano.

    Arrivammo poco dopo a casa di Gigi. C’erano già tutti e 4 gli altri. Ci salutammo tutti, ma Elisabetta e Gianluca si salutarono, in un certo senso, in maniera più ‘vicina’. Poi ci sedemmo per cenare e mi ritrovai lei a fianco da un lato, mentre lui era a fianco di lei dall’altro e sulla sinistra, dall’altra parte, aveva la sua ragazza.
    La cena trascorreva tranquilla, bevevamo tutti e notavo che comunque Elisabetta dava molte attenzioni a Gianluca. Gli versava da bere, da mangiare e si girava a parlare soprattutto con lui, dandomi spesso le spalle e molte volte notavo, anche se lo faceva di nascosto, che lui le metteva la mano nella coscia e lei metteva la mano in mezzo ai suoi pantaloni.
    Le scrissi via cellulare:
    «mi sa che ti stai impegnando a perdere la scommessa, visto come lo riempi di attenzioni e lo ricambi»
    e lei
    «mmmm forse sì … non sono molto brava con le scommesse … mi sa che dovrai vedere, se vorrai pagare pegno»
    Cavoli, era un chiaro invito. E io ero stranamente sempre più eccitato a quella cosa. Dovevo pensare a qualche stratagemma, a se e a come avrei dovuto fare. La serata comunque trascorreva sempre in quella direzione, fino a finire agli amari. O mi facevo venire in mente una scusa o magari perdevo l’occasione. Allora mi venne in mente un’idea: sapevo che il giorno dopo Martina comunque doveva andare a lavorare, quindi lui sarebbe stato da solo e allora dissi:
    “Senti Gianluca, io domani devo andare a fare commissioni verso Nuoro e starò fuori praticamente tutta la mattina e forse anche per pranzo …e siccome so che tu sei da solo domani, ti andrebbe di prendere Ely e farle fare un giro in zona? … sempre se tu, Marty, non sei gelosa”
    Martina rispose: “Ma no, figurati; vero, io domani sarò al lavoro fino alla sera, e non ci vedo nulla di male”
    Gianluca: “Beh, quanto a me non ci sono problemi, ho tutto il giorno libero! A te va bene Ely? Cercherò di non farti annoiare troppo!”
    Elisabetta: “Ahahah! Dai va benissimo! Altro che annoiare, mi fai troppo ridere!!”
    E io: “Va benissimo; io partirò intorno alle 8.30/9; tu vai con calme ok?”
    Gianluca: “Sì, sì, ma non preoccuparti: passerò io a prenderla appena posso”
    Io: “Ely dagli il tuo numero, così ti scrive domani quando sta passando”
    “Certo! 32********”
    Era fatta.
    Finì la serata e ci salutammo.

    In macchina il clima era un po’ teso, ma a un certo punto lei ruppe il ghiaccio.
    “Ahahah!!! Ma sei un pazzo! Alla fine hai deciso di pagare pegno? E poi senza avvisarmi?”
    “Beh, vi vedevo appiccicati e che vi stuzzicavate di continuo, … ammettilo… tu volevi che io trovassi il coraggio, vero?”
    “Mmmmmmmm … più che altro perché come situazione sta eccitando entrambi vero?” e così dicendo mi mise una mano sul mio pacco per farmi notare l’erezione.
    “Beh… è strana come cosa …”
    “Lo so…” e così dicendo inizia a massaggiarmi ininterrottamente nei pantaloni, fino a casa.
    Una volta arrivati ci preparammo per andare dormire. Io nudo, come da accordi, e lei baby doll.
    Ci sdraiammo e quando iniziammo a baciarci le arriva un messaggio. Lei si ferma, guarda, lo legge e ride.
    Le chiedo: “Che c’è?”
    “Indovina chi mi ha scritto?”
    “Gianluca? Di già? E che ti dice?”
    “Sicuro che vuoi che legga?”
    “Beh, ormai … poi è nei patti che mi deve dire tutto!”
    “Ok, come vuoi tu… ecco qui, leggi:

    «ciao! scusa se non ti ho scritto prima. Ho salutato da poco Marty … sai la dovevo accontentare un po’. Ti disturbo? Sei con Dany?» … mmm che gli rispondo?”
    “Non lo so mia Signora, devi vedere tu …”
    “Ok … «ciao! No, no non mi disturbi affatto! E Dany si è addormentato… quindi sono tutta per te…»”
    “mmmm che brava … peccato non aver potuto accontentare anche te oggi sai?”
    “ah si? avresti avuto le forze?”
    A quel punto Ely m’invitò a scendere giù per leccare e io eseguii. E in cambio lei leggeva i messaggi che continuavano a scambiarsi.
    «si vede che non mi conosci bene … domani tu sei cosciente che non uscirai di casa per farti conoscere la zona, ma verrò io da te e basta?»
    «mmmm lo immaginavo»
    «Che bravo Dany …. si vede che fa bene ad affidarti a me ….ahahha»
    «beh… mi riempirai di attenzioni sicuramente»
    «mmmm però non ti riempirò solo di attenzioni …. L’ho già duro a pensarti sai?»
    «addirittura! Dai allora vuol dire che t’interesso… »
    «mmmm hai voglia che m’interessi ….. sei pronta per domani»
    «perché? Come dovrei prepararmi?»
    «mmmmm brava rispondi bene… però hai dimenticato una cosa…o magari eri troppo brilla e non ricordi? come devi rispondermi»
    «scusa… come dovrei prepararmi Signore?»
    «brava… ora va meglio… prima di tutto domani devi alzarti lavarti e depilarti per bene, dovrai essere completamente liscia… seconda cosa devi vestirti molto sexy…. Se vuoi scegli già da ora che mettere perché domani appena lui starà uscendo tu dovrai prepararti e mandarmi un messaggio come sarai pronta… intesi?»
    «Sì Signore»
    «brava… allora ora corri a dormire che domani devi essere in forma… notte Bimba… baci»
    «Notte Signore»

    Finirono la conversazione e dopo poco Elisabetta venne come una pazza.
    Poi mi guardò e disse:
    “Che bravo che se …. ora dovremmo scegliere assieme che mettermi domani non trovi?”
    “Sì, Signora”
    Ci alzammo e andammo nell’armadio per scegliere.
    “Che dici? Meglio da sexy porca o proprio da troia?”
    “Beh secondo me sexy porca, come ha scritto lui nel messaggio”
    “Hai ragione … allora questo vestitino rosso leggero, va bene non trovi?”
    “Beh così sei molto sexy; e l’intimo?”
    “mmmmmm, meglio sentirsi più liberi … quindi niente reggiseno e questo perizoma nero lucido”
    “Starai benissimo”
    “Grazie schiavetto” – e mi diede un bel bacio – ora subito a letto, va bene? … la tua Padrona deve riposare perché domani la aspetta una giornata molto impegnativa, ahahha””
    E così ci coricammo, ma io non riuscii a dormire per via dei pensieri che andavano al giorno che sarebbe seguito.

    (continua)

  • fottutoschiavo

    Membro
    30/08/2025 20:04

    5

    Il giorno dopo ci alzammo assieme.
    Io, ormai in automatico andai a preparare la colazione. Poi ci sedemmo a tavola.

    “Pronto per uscire? Come ti senti, tutto ok?”
    “Sì Signora, ma tu ti devi preparare ora? Vuoi che rimanga così, nudo, mentre ti aiuto?”
    “No, dai non ne ho bisogno; al massimo se vuoi rimanere così per vedere il risultato finale …”
    “Beh sì, dai …”

    Lei andò a prepararsi e io l’aspettai sul divano.
    Quando ritornò, appena la vidi mi diventò subito duro: vestitino molto leggero rosso con le bretelle, aderente sopra, da dove s’intravvedevano i capezzoli e la gonna un po’ più larga; tacchi 12, capelli sciolti e trucco perfetto con rossetto rosso.

    “Signora, sei splendida … mi fai impazzire ….”
    “Grazie … quindi secondo te gli piacerò?”
    “Scherzi!?!? Sei bellissima!!!! Io ora esco e rimango comunque qua in zona. Quando tu finisci puoi scrivimi … e fammi sapere, ok?”
    “Certo … allora a dopo tesoro … anzi, a dopo schiavetto! ahahhaha”

    Così dicendo, e ridendo, mi accompagnò alla porta, visibilmente eccitata e allo stesso tempo divertita del mio stato di cornuto.
    Mi diede bacio … ma di guancia, per non rovinare il suo trucco.
    Umiliante anche questa cosa.
    Fatto sta che io partii e dopo neanche un quarto d’ora lei mi scrisse che lui stava arrivando a casa.
    Io stavo già al paese vicino, in un mix di sentimenti: gelosia, passione, eccitazione; non saprei neanche io come descriverli.

    Ogni tanto, anzi “ogni spesso”, guardavo il cellulare, ossessionato, ma sempre senza trovare nessun messaggio.
    Erano ormai passate 5 ore e non sapevo che fare.
    Mi domandavo: avranno finito? Dovrò dargli più tempo?
    Del resto non potevo fare altrimenti, doveva farmi sapere solo lei.
    Allora rimasi ancora in giro, in attesa di un suo messaggio.
    Finalmente alle 20 mi mandò un messaggio:
    “Torna”.
    Presi la macchina e arrivai a casa dopo circa mezz’ora.

    Appena rientrato trovo lei, appena uscita dalla doccia, che si stava asciugando.
    L’abbraccio d’istinto e la bacio.
    Lei ricambia il bacio e le sento in bocca un sapore strano, ma cerco di non immaginare come mai.
    Lei si mette una vestaglia e va in camera; io mi faccio la doccia e la raggiungo subito. Mi sdraio accanto a lei e le chiedo com’è andata; e lei:
    “Sono sfinita, credimi; mi ha letteralmente sfiancato sai?”
    “Veramente? Non immaginavo mi scrivessi alle 20! Mi stavo preoccupando sai?”
    “Mmmm … geloso amore mio?”
    “No, no … ero preoccupato perché pensavo fosse accaduto qualcosa!”
    “Beh … qualche cosa è accaduta … e credimi… (ridacchiando), mi sarei preoccupata del contrario, ahah !!!”
    “Veramente? E, se posso, che è successo?”
    “Vuoi saperlo veramente? Beh … da quando è entrato mi ha scopata dappertutto, sono venuta varie volte e mi ha fatta sentire veramente donna”

    Così dicendo mi dà un bacio passionale che io ricambio. Lei sente la mia erezione e a quel punto si blocca e mi dice:

    “Ti prego amore, sono esausta! Lasciamo a domani ok?”
    “Ufff …. certo tesoro … immagino che tu sia esausta …”

    A quel punto iniziamo a guardare la tv con lei che messaggia con Gianluca.
    La vedo un po’ perplessa. Le chiedo come mai e lei mi dice:
    “Dice che devo convincerti ad andare a casa sua domani per un aperitivo”
    “E che c’è di male?”
    “Vuole che mi vesta in maniera sexy senza che tu possa obbiettare”
    “Cioè?”
    “Beh … vuole che anche se tu non vuoi, io lo faccia”
    “Vabbè, non può obbligarti”
    “E invece sì”
    “In che senso? È matto?”
    “Tranquillo … lo voglio anch’io … e per non poter obbiettare e cambiare idea mi ha fatto siglare un accordo con una cosa, con la quale farò la brava; e io, sarà l’eccitazione del momento, sarà perché lo voglio, ho accettato”
    “E cosa?”
    “Ho fatto un video … mi ha fatto fare un video, nuda e dove gli chiedo in ginocchio di essere sua e che lui può fare quello che vuole di me … lui dice che se proprio insisto va bene e allora io m’inginocchio e glielo prendo in bocca”

    Ero gelato, e non sapevo più che dire. Ero un mix tra incazzato ed eccitato, però non potevo farci nulla: me l’ero cercata purtroppo.

    Allora con voce timida e imbarazzata chiesi:
    “E potrei vederlo questo video?”
    Lei, piuttosto sorpresa: “beh no … lo ha solo lui… e se provo a fare la disobbediente lo invia a te come ricatto …”
    “Capito. Comunque non possiamo sottrarci”
    “Lo so amore. Domani alle 18 da lui”
    “Va bene tesoro”
    E scambiandoci qualche bacio e qualche coccola ci addormentammo.

    (continua)

  • fottutoschiavo

    Membro
    31/08/2025 11:10

    6

    La mattina seguente mi svegliai abbastanza tardi.
    Reduce dall’eccitazione di quei giorni ero duro già prima di svegliarmi e lei era la distesa ancora in dormiveglia.
    Mi avvicinai a lei lentamente e iniziai a baciarle le labbra per poi passare al lobo dell’orecchio; nel mentre con l’altra mano iniziai a massaggiarle un seno.
    Lei ricambiava in modo automatico essendo in dormiveglia, e sembrava la cosa le piacesse, tanto che iniziai a scendere fino a sotto al suo perizoma per iniziare ad accarezzarla. Lei iniziò a mugolare e disse:
    “…. mmmm …, sì Gianlu …”.
    Io mi gelai: stava immaginando che chi fosse al suo fianco non fossi io ma Gianluca!
    Ero troppo eccitato per bloccarmi e continuai, stavolta iniziando a infilare un dito dentro.
    A quel punto però si svegliò e con la voce mezzo addormentata, ma con anche l’affanno dell’eccitazione disse:
    “Buongiorno amore! Ma che fai!?”
    “Buongiorno tesoro, nulla di strano. Ieri mi hai detto che stamattina lo avremmo fatto e svegliandomi stavo impazzendo dalla voglia e allora ti ho dato un buongiorno alternativo”
    “Mmmm … ho notato …. sei proprio un bravo maialino, però ricordati il nostro patto, sei molto bravo a farmi scaldare, però con la bocca lo sei ancora di più…”
    “Eheheh… sbaglio o mi stai dando un chiaro invito esplicito?”
    “No tesoro il mio non è un invito … è proprio un ordine!”
    Io, eccitato perso: “mmmm, va bene mia Padrona”
    “Bravo schiavetto … ora scendi giù …”
    Così dicendo iniziai una lenta discesa.
    Passai nel collo, che mordicchiavo e leccavo, poi mi dedicai ai seni, dove succhiavo e mordicchiavo a turno, passando da un seno all’altro; nel mentre avevo la mano sotto di lei e accarezzavo delicatamente una volta levatole il perizoma per rendermi più semplici le manovre.
    Lei in tutto ciò mi teneva una sua mano sulla nuca, come per gestirmi e guidarmi, fino a farmi scendere giù, sempre più giù.
    Io, guidato da quella mano, mi ritrovai di fronte alla sua figa completamente depilata e, come un automa, iniziai a leccare, prima dolcemente tutto intorno e di fronte, ma poi sentendomi spingere da entrambe le mani sulla testa iniziai a leccare dentro, cercando di infilare il più possibile la lingua per riuscire a darle sempre più piacere, alternando momenti dove succhiavo e mordicchiavo le sue labbra, che letteralmente grondavano dei suoi umori, fino a farla scoppiare un orgasmo intenso.
    Subito dopo mi fa cenno di sdraiarmi accanto a lei e mi sale sopra cavalcandomi.
    Il mio cazzo entra con una facilità impressionante e lei mi inizia a cavalcare con foga come se fosse posseduta; io l’aiuto con le mani assecondandola nei movimenti.
    Non nego che sono venuto quasi subito, era una situazione troppo eccitante, ma lei sentendolo ancora duro continuò a muoversi fino a venire di nuovo, anche se meno intensamente della prima volta.
    Subito dopo ci ritrovammo in relax, uno a fianco all’altro, a guardare un po’ di tv.
    Ci alzammo verso l’ora di pranzo per farci una bella doccia. Lei si mise solo una vestaglia, mentre io mi infilai un boxer e una maglietta.
    Avevo notato che da questa vacanza lei rimaneva più leggera nel vestirsi anche dentro casa, prima comunque un pigiama o qualche cosa di simile lo metteva, ma ora tendeva a rimanere praticamente nuda.
    Il pranzo passò tranquillo, tra tv, chiacchierate con discorsi normali e varie, e ben presto arrivarono le 15, orario in cui lei decide di andare prepararsi.
    Va prima in bagno, dove si fa la ceretta e poi la doccia, capelli, trucco e infine il vestito: un vestito aderente a metà coscia, rosso a tubino, senza bretelle e sotto un perizoma e un reggiseno a fascia entrambi rossi, con le decolté nere in abbinato alla borsa e a una giacchina.
    Era uno schianto!
    Così entrambi pronti saliamo in auto e ci dirigiamo a casa di Gianluca.

    Il viaggio lo passammo in silenzio e una volta arrivati a destinazione ci aprì una ragazza che non avevamo mai visto. Si presentò, disse che si chiamava Lucia, sembrava poco più giovane di noi, bionda, altezza simile a Ely, fisico longilineo con una 3° di seno, anche lei era vestita molto sexy, però sul nero: vestito molto aderente e molto corto, tanto che seguendola potevamo intravedere le pieghe delle natiche.
    Arrivammo nel salone e trovammo Gianluca con un altro ragazzo seduti nel divano sorseggiando un aperitivo. Quel ragazzo si alzò e si presentò: Tonio, un poco più grande di noi come età.
    Ci bevemmo un aperitivo portato da Lucia, io ed Ely nell’altra poltrona e Lucia sulle cosce di Tonio. Erano entrambi molto simpatici e chiacchieroni, tanto che ci facevamo tutti delle belle risate.
    Gianluca mi chiese se poteva rubarmi Ely per un attimo e si diressero insieme in cucina. Subito dopo Gianluca tornò in salone per sedersi a tavola mente Ely si diresse verso il bagno. Dopo un po’ la vidi tornare per sedersi di fianco a me.
    Aveva uno sguardo un po’ turbato, non guardava, era visibilmente imbarazzata, ma non capivo.
    Così le scrissi un messaggio chiedendo spiegazioni, ma lei non lo lesse neanche, anzi. Lo vide Gianluca, causa la vibrazione del telefono di Ely che era appoggiato sul tavolo e con molta nonchalance e umorismo disse;
    “Niente cellulare mentre si mangia monellina! Ora questo lo sequestriamo!” e allungando la mano per prenderlo.
    Ely, imbarazzata: “Scusa non capiterà più …” e consegna a Gianluca il suo telefono.
    Gianluca: “Bravissima … vero Dany?”
    Io: “Sì, sì, hai pienamente ragione”
    Gianluca: “Beh lo so… tu non la tieni a bada, per fortuna che ci sono io…”
    A quelle parole risi forzatamente, mentre vedevo Ely sempre più turbata.
    La cena continuò, ridendo e scherzando tranquillamente, anche se un po’ mi sentivo imbarazzato e nervoso. Possibile che Gianluca sapesse? Nel mentre vedevo Ely sempre più strana, molto tesa e assente; e guardava solo Gianluca, continuamente.
    Finito di mangiare ci dirigemmo nella zona divani dove io mi ritrovai in quello più largo, con Tonio, mentre Gianlu.ca si accomodò nell’altro. Le ragazze erano andate a prendere da bere e tornarono con 4 bottiglie diverse. Sapevano quello che noi volevamo e ce lo versarono. Con molta naturalezza mi ritrovai Lucia seduta di fianco a Tonio dalla parte opposta alla mia e Ely, senza esitare, andò a sedersi di fianco a Gianluca con la scusa che non ci fosse spazio nel nostro divano e anche per fare compagnia a Gianluca e non lasciarlo isolato dal gruppo.
    Iniziammo a bere e durante i discorsi vidi Gianluca che con naturalezza toccava Ely, a volte le cosce a volte il sedere.
    Tonio e Lucia alla fine ci salutarono pe andare via e una volta accompagnati alla porta da Gianluca, che chiese a Ely di accompagnarlo, mentre io bevevo ancora dell’amaro.
    Quando tornarono arrivarono Gianluca prima e Ely subito dietro di lui, con passo da gattina. Si sedettero come se niente fosse di nuovo fianco a fianco, praticamente incollati l’una all’altro.
    Continuammo a bere e chiacchierare, con Gianluca che usava sempre molti doppi sensi e teneva sempre le mani sul corpo di Ely che lo assecondava. Io cercavo di trattenere i sentimenti, ma ero in una situazione strana, eccitato e imbarazzato allo stesso tempo.

    (continua)

  • fottutoschiavo

    Membro
    31/08/2025 19:01

    7

    Gianluca esordì così:
    “Sai che penso Dany?”
    “Che cosa?”
    “Che Ely la vedrei molto bene ora come cameriera”
    “Tipo?”
    “Beh, in piedi a servirci l’amaro come si deve! Non credi? Sempre che tu non sia geloso!”
    D’istinto risposi: “No, no, tranquillo, non c’è niente di male”
    “Sicuro? Se è così allora tu subito alzati e versa da bere a me e al mio ospite!”
    Ely si alzò subito con lo sguardo fucsia, ma visibilmente eccitato e rispose un: “Va bene, Signore”
    I suoi tacchi risuonavano nella stanza in pieno silenzio. Si piego oscenamente a 90 prima verso di lui, mostrando a me il suo culetto, e poi verso di me, facendomi l’occhiolino con una sorta di smorfia di eccitazione e di complicità. Potevo vedere come Gianluca si gustasse quella vista.
    A quel punto Gianluca le rifece un cenno, del tipo di quello che si fa ai cani per risedersi al suo fianco e lei subito eseguì.
    Così notai anche i bicchieri: il mio era pienissimo, colmo fino all’orlo, mentre il suo non era neanche a metà.
    Iniziai a bere tranquillamente, nel mentre invece Gianluca molto spesso lasciava il bicchiere a Ely, che lo teneva a comando e lo riconsegnava quando lui le faceva cenno.
    Quando finii il mio bicchiere Gianluca rifece cenno a Ely che prontamente e come prima mi riempii di nuovo il bicchiere.
    I discorsi erano sempre maliziosi, variavano dalla bellezza delle ragazze a quello che potevano volere.
    Purtroppo io non mi ricordo bene i discorsi, ma si finii a parlare di come una ragazza stesse bene in intimo ma anche senza, e così chiacchierando Gianluca mi chiese un parere: risposi assecondando, ma vedendo che io ormai non capivo più nulla aggiunse che bisognava però vedere se fosse vero, io annuii, al che lui tirò fuori dalla tasca un perizoma rosso e lo mise sul tavolo.
    Io divenni subito rosso. Ely invece era eccitata e Gianluca con una smorfia come di vittoria, a quel punto disse:
    “Bisognerebbe unire i pezzi o no? Ely! Vai a togliere il reggiseno che vediamo se è uguale”
    Lei si diresse in cucina e tornò con il reggiseno in mano, passo sensuale e splendida come non l’avevo mai vista.
    Risuonava soltanto il rumore dei suoi tacchi che si avvicinavano al tavolino. Il suo sguardo passò prima su di me in miniera fuggente e poi, diretto, su di lui. Come d’intesa tra loro, lui fece un cenno e lei arrivò subito a riempirmi il bicchiere.
    Poi Ely si rimise al suo posto suo, con le mani di lui che ripresero ad accarezzarla lungo le cosce e le spalle. Era evidente che ormai non beveva più, il silenzio della stanza era quasi imbarazzante, tanto che accese la tv per mettere un po’ di musica.
    Stavamo continuando a parlare, non mi ricordo neanche più di cosa, ma l’argomento era il sesso. Lei aveva la pelle d’oca e s’intravvedevano i capezzoli durissimi. Anch’io ero eccitato e non potevo nasconderlo se non accavallando le gambe, ma era una mossa più che scontata.
    A un certo punto lui le fece un cenno per rifornirmi da bere e lei si alzò, si avvicinò con la bottiglia, riempì il mio bicchiere e appoggiando la bottiglia si rigirò verso di me, si piegò a 90 e iniziò a baciarmi con lussuria.
    Io ricambiavo il bacio, ma non potevo toccarla per niente perché avevo il bicchiere colmo in mano, mentre lei mi mise le mani fra le gambe invitandole a discavallarle: io le allargai e Ely iniziò ad accarezzarmi il pacco per poi sbottonarmi i pantaloni.
    La punta spuntò subito fuori dai boxer che lei, facilitandola io con qualche piccolo movimento, mi fece scendere completamente, sia boxer e sia i pantaloni, e scendendo più giù iniziò a prenderlo in bocca.
    A quel punto pero vidi il volto di Gianluca che fissava la scena e notai anche in lui l’erezione nei pantaloni. Lui mi guardò e disse:
    “Molto calda la cameriera! Non è che disturbo?”
    Io, preso dall’alcool e da quello che stavo subendo dalla bocca di Ely: “No tranquillo, e poi siamo a casa tua …”
    “Beh, hai ragione, siamo comunque nel mio salone … ora rilassati tranquillo, non badate a me …”
    “Grazie, molto gentile…” e così dicendo mi bevvi metà di quel bicchiere in maniera molto naturale, con l’ultima mia vista di Ely che lo faceva sparire a ritmo di su e giù interamente nella sua bocca. Chiusi gli occhi e reclinai la testa all’indietro, appoggiata nel divano per godermi interamente quel momento.
    A un certo punto, passati un paio di minuti, la sentii muoversi ma non ci feci caso, fino a quando sentii che era quasi affannata.
    A quel punto aprii gli occhi e vidi lei messa di nuovo in piedi a 90 gradi, il vestito portato su fino alla vita, e Gianluca che la accarezzava tra le gambe.
    Io d’istinto mi gelai il sangue a quella vista e lo guardai con occhi interrogativi, ma lui mi disse con voce sicura e rassicurante:
    “Tranquillo, volevi goderti solo tu il momento? Non le sto facendo nulla di male anzi … Guarda come le piace essere accarezzata così, si è messa pure in posizione per essere massaggiata meglio … tu rilassati e goditi quel favoloso pompino che ti sta facendo, d’altronde se non avesse voluto si sarebbe spostata e poi non finivate nel mio divano, di fronte a me, a fare certe cose, … dai rilassati…”
    Lei nel mentre succhiava e mi guardava con degli occhioni da porca. Io non potei fare altro che annuire e mi rimisi nella posizione di prima.
    Non ci volle tantissimo, anzi alcool ed eccitazione mi aiutarono a arrivare al punto di avere l’orgasmo. Quando stavo per venire aprii gli occhi e vidi lui che se la stava scopando e lei succhiando vide che stavo venendo e a quel punto tolse la bocca e iniziò a segarmi e con l’altra mano prese uno scottex che era improvvisamente comparso di fianco a me.
    Venni copiosamente e lei cercò di bloccare il tutto con lo scottex, ma le riuscì molto male, perché dietro aveva Gianluca che si muoveva dentro di lei senza sosta. Allora mi diede un bacio con la lingua e mi lasciò con lo scottex in mano, come per dire “pensaci tu”.
    Lei si spostò da me appoggiandosi al tavolino, mentre Gianluca continuava a scoparla. Io mi pulii ma lo avevo di nuovo duro a quella vista.
    Ely ormai aveva anche la parte di sopra del vestito raggomitolata in vita e i suoi seni sodi si muovevano a ritmo.
    A quel punto iniziai a segarmi guardandoli e Gianluca, sicuramente preso dall’eccitazione mentre si muoveva dentro Ely, disse;
    “Ma guarda che bravo, sbaglio o ti piace molto la tua donna eh?2
    “Sì …è splendida …”
    “E dillo, su …è ancora più splendida così, scopata per bene da me; ti piace vedo, non puoi negarlo…”
    Io, alquanto imbarazzato ma ancor più eccitato, non potevo mentire: “Sì, è eccitante …”
    “Beh allora mi dai carta bianca per divertirmi con lei senza che rompi le scatole?”
    “Se lei è d’accordo non posso oppormi …”
    “Ely, hai sentito il tuo ragazzo? Sei d’accordo che ti faccia quello che voglio? Lui se lo sta già segando di brutto all’idea…”
    Ely, praticamente in trance mentre era scopata da dietro: “Sììììì, ti prego, fammi ciò che vuoi!!”!
    “Mmmmm brava … allora sarai la mia cagnetta. Dai ora supplicami di scoparti …”
    Così dicendo Gianluca si sfilò da lei e fece dei passi indietro. Potei notare quanto fosse fornito, mentre io avevo un uccello standard, il suo era sì più lungo, ma soprattutto molto più grosso.
    Lei rimase un paio di secondi così immobile per prendere fiato, e poi si girò e disse;
    “Ti prego scopami! Sto morendo dalla voglia!”
    “Mmmm, lo vedo, sei una bella cagna, lo vuoi vero?” disse Gianluca a Ely indicandosi il cazzo.
    “Sì!!!!”
    “Allora dai, concesso, avvicinati ma a 4 zampe …”
    Lei senza farselo ripetere si mise subito a 4 zampe e si avvicinò a lui in maniera molto sensuale fissandogli l’uccello come ipnotizzata. E una volta di fronte lui, senza un cenno fu afferrata per i capelli e guidata al suo uccello e puntata alla bocca, che Ely prontamente spalancò da vera troia in calore e iniziò a succhiarlo.
    Gianluca, piano piano e guidandola per i capelli, iniziò letteralmente a scoparle la bocca.
    “Sai che ti dico Dany? Questa cagna succhia veramente bene!”
    “Lo so …”
    “Visto che hai detto che se lei è d’accordo per certe cose allora tu non puoi dire nulla se mi viene un’idea molto perversa …”
    Io, quasi arrivato a un nuovo orgasmo e con voce tremolante dall’eccitazione: “Sì, non posso dire nulla …”
    “Bravo, allora sai che ti dico? Che se lei ora si berrà tutto senza perdere neanche una goccia, avrà come premio quello di essere la mia cagna personale fino a quando mi andrà, quindi cagnetta ora vedi di guadagnarti per bene il tuo premio …”
    Lei non poteva rispondere, aveva il suo cazzo che si muoveva ormai in lungo fino alla gola fino a farla quasi soffocare. Io non resistetti e ebbi di nuovo un orgasmo mentre lui, ridendo, mi osservava, mollando la testa di lei e mettendosi sul divano di fronte al mio nella stessa posizione mia a occhi chiusi. Fu seguito da lei sempre a 4 zampe, che rimase in ginocchio di fronte a lui e iniziò a dedicarsi al suo uccello senza l’aiuto/costrizione di lui, che la lasciava fare, come fosse un esame.
    Lei si stava dedicando per bene a quell’uccello, tanto che dopo un po’ vidi Gianluca cambiare espressione: era inequivocabile, stava per venire. Ely allora aumentò il ritmo facendolo scomparire in bocca fino in fondo, e a un certo punto ecco il fatidico momento: lui iniziò a venire gemendo come un matto: lei era di spalle alla mia vista, ma era chiaro che fosse intenta a bere tutto.
    Infatti sentii lui fargli i complimenti accarezzandola e dicendole cose tipo “Dai brava / si vede che vuoi essere lamia brava cagnetta / puliscilo per bene”
    Dopo Gianluca si rivolse a me.
    “E’ chiaro che io devo far felice Ely ora, quindi tu prendi e vai tranquillo, intanto lei può stare la notte qua da me”
    Io rimasi come imbambolato e guardai Ely, che mi si avvicinò con un volto ornai perso e infuocato, dato che era l’unica a non essere venuta e mi disse dandomi un bacio sulla guancia.
    “Lasciami qua tranquillo mio cucciolone, ora sono sua, l’ho promesso”.
    “Va bene amore …”
    Così con lo sguardo imbarazzato mi ricomposi e congedandomi presi la macchina e tornai a casa.

    FINE

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