• La cintura di castità

    Inviato da fottutoschiavo su 26/08/2025 23:11

    Quando in casa nostra non c’è un uomo, io ed Emilio litighiamo come due femminucce isteriche.
    E’ una cosa veramente insopportabile. Poi lui se non è controllato finisce, sempre, per mettersi le mani nella patta …. immaginate a far cosa.
    Ero veramente preoccupata tempo fa per cui decisi di convincerlo a mettersi una cintura di castità.
    Ci volle un po’ di tempo perché era veramente testardo. Si rifiutava di farsi controllare !
    Ma poi ce la feci, e finalmente incominciò a raffreddarsi un pochino.
    Ero gelosa di tutte quelle seghettine solitarie. La cosa mi stava facendo veramente impazzire.
    Certo io lo tradivo, ma il mio tradimento era sempre concordato e poi Emilio era veramente eccitato quando mi vedeva con quegli uomini così virili.
    Io lo coinvolgevo sempre con i miei amici di letto, mentre lui faceva tutto da solo.
    Era veramente come se mi tradisse. É totalmente diverso il cuckoldismo dal tradimento puro e semplice.
    Il cuckold incoraggia la moglie ed é in qualche maniera partecipe alle sue scappatelle. Infatti Emilio partecipava o comunque sapeva tutto. Il nostro era un triangolo anche se diseguale.
    Quando si chiudeva nella sua cameretta, invece, faceva tutto da solo.
    Dopo che incominciò ad indossarla divenne il marito perfetto, docile e servizievole come non mai. Soprattutto si concentrò su di me e non più sulla sua mano e sul membro super-dotato del mio amante di turno.
    In effetti per me le misure sono importanti e ho sempre cercato maschi che insomma di dimensioni fuori dal comune. Del resto fa veramente godere sentire un pene che ti entra dentro e lo senti sbattere contro le pareti della tua vagina.
    Il mio primo amante aveva dimensioni notevoli e poi era veramente passionale. Si chiamava Sergio ed era un modello spagnolo.
    Chiusi con lui perché i ragazzi di quel tipo tendono un po’ ad esagerare e alla fine mi trattano come il loro oggetto. Mi piace comunque fare delle rimpatriate e Sergio lo rividi un mese fa circa.
    Devo ammettere che subito sentì un fremito tra le gambe e penso che avesse anche lui la mia stessa sensazione visto che accettò il mio invito a casa mia alle 10 di sera di un venerdì di gennaio.
    Lui conosceva mio marito. Era stato il primo a sottometterlo e gli aveva dato il nomignolo con cui spesso lo chiamo ancora: cucciolo.
    Fu una vera sorpresa per Emilio vederlo entrare a casa mia.
    “Cucciolo chi si rivede !”
    “Buongiorno Sergio”, gli rispose con la voce tremolane e con un respiro che incominciava ad essere affannoso per l’eccitazione.
    Io sorridevo maliziosa mentre li osservavo.
    Era una rimpatriata tra amici: pacche sulle spalle, buffetti e poi anche uno schiaffetto sulla patta di Emilio.
    “Ma che è.. è duro”, disse sorpreso Sergio.
    “Ma no caro, non ti preoccupare… porta una cintura di castità”, intervenni per spiegare l’arcano.
    “Una cintura di castità !”, esclamo attonito il bello spagnolo.
    “Eh sì, il mio dolce marito mi vuole dimostrare che mi è fedele e si farà le sue seghettine solo quando glielo concederò”, gli risposi mentre mostravo la chiavetta come un trofeo di caccia.
    Finimmo per ridere sonoramente io e Sergio, mentre Emilio come al solito se ne stava lì buono buono ed umiliato.
    Lo spagnolo era di casa e conosceva bene le usanze. Infatti non perse tempo e ci portò entrambi in camera da letto.
    “Su cucciolo tirati giù i pantaloni che voglio vedere il tuo nuovo giocattolo”, gli disse mentre noi ci stavamo sdraiando nudi sul letto matrimoniale.
    “Ma che bella cintura di castità !”, esclamò mentre mio marito arrossiva come al solito.
    Il suo piccolissimo pene si stava per quel che poteva già eccitando e Segio lo notò subito.
    “Ora tieniti tranquillo e guarda come faccio felice la tua mogliettina … mettiti lì in un angolo”.
    Emilio come di consueto obbedì.
    Io mi stavo già accalorando mentre il mio amante mi prendeva da dietro leccandomi e mordicchiandomi l’orecchio ed infilando un dito nel sedere.
    Mi umettavo le labbra mentre lui mi stava toccando e baciando la schiena con la sua solita passione.
    Aveva un vigore esplosivo e mio marito ormai mi era indifferente. Posso solo immaginare come stesse soffrendo il suo micro che eccitato toccava la gabbietta.
    Sergio incominciò a penetrare il culetto come solo lui sapeva fare.
    Ebbi un brivido fortissimo in tutte le terminazioni nervose del mio corpo.
    Ero già bagnata pronta ad essere presa e posseduta. Sentivo il suo pene che entrava in profondità ed ancora mi eccito soltanto al pensiero.
    La sua crema mi colava dal culo quando rivolgendosi ad Emilio gli disse:
    ”Su cucciolo vieni a leccarla, so che ti piace”.
    Il suo tono era sempre tranquillo e pacato e i suoi occhi eccitati ipnotizzavano il mio docile maritino che obbedì senza colpo ferire.
    Sentivo la sua lingua che entrava nel mio sedere e con dovizia puliva ogni parte.
    Era l’unico modo in cui Emilio poteva darmi soddisfazione, con la lingua.
    Ed era anche bravino. Il nostro rarissimo sesso era come quello di due lesbiche che si leccano per raggiungere l’orgasmo.
    Ne ebbi molti quella sera. Infatti Sergio, incontrollabile, mi prese anche davanti prima con le dita per farmi eccitare e poi penetrandomi con il suo pene.
    Avevo voglia, veramente tanta e lui mi stava soddisfacendo. Mi faceva sentire femmina, cosa che mio marito non era mai stato in grado di fare.
    Quando eravamo ormai spossati per tutta quella ginnastica amatoria Sergio fece venire ancora il terzo incomodo e gli fece leccare il suo membro.
    “Su leccalo troietta”.
    In fondo lo era veramente perché Emilio era si impotente ma aveva sempre una voglia matta e desiderava in maniera esponenziale leccare un membro di tal fatta che lui aveva solo sognato o visto in qualche foto porno.
    Lo leccava con l’avidità di una femmina da strada. E poi lo prese in bocca quasi meglio di come facevo io, fino in fondo alla gola.
    Io gli muovevo la testa per dargli il ritmo.
    “Su bravo cucciolo prendilo dentro, hai visto come è grosso ? … non come il tuo pisellino …”, sorridevo maliziosa mentre Emilio ormai ingoiava tutto lo sperma del giovane baldanzosa.
    “Ora ti togliamo la gabbietta e vatti a fare una seghetta .. la nell’angolo”, gli disse sorridendo Sergio.
    Gli tolsi la gabbietta e lui corse zampettando verso l’angolo della camera e contro il muro incominciò a maneggiarlo finchè in pochi secondi venne.
    Povero cucciolo, finalmente aveva avuto il suo attimo di piacere !

    fottutoschiavo rispose 2 settimane fa 1 Membro · 0 Risposte
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